R. & P.
Lo stesso giorno nel quale l’Europa comunica l’esclusione della Calabria dal rafforzamento e coordinamento della rete ferroviaria, lo scrittore Gioacchino Criaco apre nuovamente il dibattito sui Bronzi di Riace, che dovrebbero mettersi le (leggendarie) “gambe in spalla” e muoversi dal comune capoluogo. Dovrebbero viaggiare e sostare in grande sicurezza, terminerebbe la grande nostalgia che abbiamo nella Locride di loro ( ed anche loro di noi, certamente). Ne parliamo proprio per lanciare un altro segnale sul sud che rimane sempre “a zero”, ma senza rimanere incagliati nelle questioni della mobilità, dei treni, della dannata Statale, di rischi, del turismo, di tutta la storia che (non) ci appartiene, ma siamo mossi dal desiderio di raccontare le nostre vite, le radici, gli amici, il coraggio ritrovato di voler immaginare un futuro diverso. Già all’inizio degli anni 2000, la Regione o quella parte che aveva la corresponsabilità della promozione turistica (Assessorato ai Beni Culturali, Zavettieri) aveva pensato bene di smuovere le acque : i Bronzi vadano in giro, accompagnati sempre dagli stand della Calabria, terra che sarà lieta di ospitare tutti gli altri curiosi (tantissimi) che si daranno appuntamento qui per spendere le loro ferie. E la Locride, che ha più diritto di ogni altro a chiederne la permanenza, costretta a porsi il problema della ricettività, dei servizi, per fare fronte ad un incremento del settore che sarebbe notevole. Conosciamo questi anni e quelli che ci siamo lasciati alle spalle : sul tema degli immigrati, persino la Chiesa ha posizioni distoniche; il muro di Berlino venne giù in una notte ( gli anni precedenti saranno serviti, ma il fausto, imprevedibile evento si manifestò in quella notte). Ecco, discussioni, equivoci, egoismi sono sempr’eterni. Forse. La Questione Meridionale dopo 150 anni deve trovare uno sbocco. Il quadro è cambiato, ma in peggio per il sud. Provate a rifare i conteggi, ma sant’Iddio, riempite il vuoto che c’è. Intanto, date una sanità decente, non fate arrivare le infrastrutture fino … ad Eboli, non aumentate le diseguaglianze che ci sono, non considerate il turismo al sud marginale, complementare, autogestito. Anche se qualcosa in proprio potremmo decidere, si, giusto a proposito dei Bronzi : sono il richiamo più importante di cui disponiamo (dalla Villa Romana di Casignana alla Cattolica di Stilo a tanto altro non avranno problemi a fare da “corona”), possono aiutare la Locride ad alzarsi in volo. Discutiamone senza riserve mentali : non lasciamo cadere neppure l’idea (è solo un paradosso?)di far spostare uno dei due bronzi (e sostituire o affiancare entrambi con un clone). In una tappa contano anche i traguardi volanti. Altro punto,infatti, sono anche gli eventi periodici di attualità, cultura e sport, che ci danno il calendario ed idee in questa direzione . I Bronzi portano una storia con sè, dal momento del loro ritrovamenti ad oggi. Chi ha voglia di stopparci con un esempio che riguardi un altro capolavoro, lì dove è custodito e del quale non si parli affatto di spostamenti, deve tenerne conto. Gli Enti, dalla Regione alla Città Metropolitana, non dovrebbero respingere questa sfida che Gioacchino Criaco ha voluto (ri)lanciare.
Antonio Crinò
I bronzi nella Locride potrebbero inserirsi nell’idea di rilancio del territorio, la via della Magna Graecia, che utilizzi la vecchia strada borbonica (la famigerata 106) come motivo di unione fra le varie realtà culturali della zona. È un’idea che abbiamo in testa in molti, chissà che un giorno …..