di Gianluca Albanese
LOCRI – La guerra in Ucraina spiegata ai ragazzi che non si limitano ad ascoltare i pur autorevoli relatori, ma interagiscono con loro, mostrando competenza e attenzione ai fenomeni internazionali.
È ben riuscito il webinar dei Giovani Democratici di Locri che è stato trasmesso ieri sulla loro pagina facebook, dal titolo “Una guerra senza confini “
Moderato dalla giornalista e dirigente regionale del Pd Barbara Panetta e dal segretario dei Gd Domenico Chianese, è iniziato dando priorità alle domande dei ragazzi a docenti universitari, a un politico di lungo corso come Piero Fassino e al segretario regionale Nicola Irto.
È il web, bellezza. E i ragazzi non hanno esitato a compiere le loro riflessioni. Dopo i saluti di Marianna Caracciolo e Domenico Codespoti, Paola si è soffermata sul ruolo del presidente degli Stati Uniti; Loris ha pensato al ruolo dei possibili mediatori, da Angela Merkel ad altri; Bruno si è posta una questione riguardante l’uso della tecnologia in un conflitto bellico.
Particolarmente illuminante il contributo offerto dalla docente universitaria Rita Di Leo, definita dalla moderatrice “sovietologa”. “La guerra affonda le sue radici nella fine dell’Unione Sovietica – ha detto– e un decennio in cui gli Usa sono stati l’unica potenza mondiale. Putin ha subito lavorato per recuperare parità strategica con gli Usa, pensando come i grandi imperatori della Russia prerivoluzionaria”. E gli altri attori internazionali? Se l’Ue deve mettersi in grado di dialogare alla pari con le altre potenze, Di Leo ha citato il presidente ucraino Zelensky come “uno che usa alla perfezione gli strumenti che ha per far credere di essere più potente di quello che è. In realtà vorrebbe il sostegno militare della Nato per mettersi in condizioni di dialogare con Putin che, attualmente, vede lui come Andreotti poteva guardare Di Battista”.
Il presidente della commissione “Affari Esteri” alla Camera Piero Fassino si è soffermato sull’esigenza di una più marcata unità politica dell’Unione Europea. “La debolezza europea – ha detto – è figlia della gelosia delle singole nazioni”. “Oggi – ha proseguito – abbiamo bisogno di una politica estera più assertiva da parte dell’Ue, ma anche una sicurezza e difesa comuni”. E su Putin: “era convinto che tutti fossero dalla sua parte e invece nemmeno Cuba e Cina hanno votato contro la risoluzione di condanna dell’Onu. Dovrebbe rendersi conto – ha aggiunto – che oggi nessuno Stato accetterebbe una sovranità limitata”.
Di rilievo l’intervento del docente dell’Unical Damiano Silipo che ha anzitutto premesso che “Questa aggressione ridefinisce gli equilibri geopolitici e geoeconomici mondiali. Le conseguenze le stiamo vedendo sugli aumenti dei prezzi e sulla ridefinizione degli scambi commerciali e delle convenienze economiche”. Ok, ma come uscirne? Per Silipo una via d’uscita sarà la transizione ecologica se saprà tradursi in autonomia energetica ricorrendo a fonti alternative che non ci faranno dipendere più dai signori del petrolio”.