La Criminalità Organizzata è indirizzata verso la formazione, il conseguimento di lauree e master di ogni tipo perché bisogna entrare nei cosiddetti salotti buoni, nel mondo della Borsa, dell’Alta Finanza, dove girano i soldi da farti girare la testa. Stoccata al “Palazzo di Vetro” affermando che “Il mercato della cocaina potrebbe essere sconfitto ma soltanto se fosse presente, cosa che invece non è stante la sua debolezza rispetto ai cosiddetti “poteri forti”, dov’era il segretario quando la Russia ha invaso l’Ucraina?”
di Antonio Baldari
Una decina di giorni ancora dopodiché Nicola Gratteri da Gerace, il giudice antimafia al momento più stimato e conosciuto al mondo, saluterà Catanzaro per entrare in pianta stabile sul ponte di comando della Procura della Repubblica di Napoli, dove il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura lo ha destinato; ancora qualche scampolo di tempo prima di andare via dalla Calabria benché Gratteri si sia già presentato in Campania proprio l’altroieri, giovedì 28, ad una manifestazione preventivamente organizzata a Santa Maria di Castellabate, in provincia di Salerno, nel contesto della quale si è discusso della “Globalizzazione delle mafie nello spazio digitale”, unitamente ad altri, illustri, ospiti tra cui Federico Faggin, fisico di fama mondiale e molto noto per essere il “padre” del microchip, ed Antonio Nicaso.
Con cui l’attuale procuratore della Repubblica catanzarese ha scritto diversi libri a quattro mani e condiviso numerose battaglie di carattere letterario contro le mafie su scala mondiale; ed ancora una volta il contributo di Gratteri è stato di alto livello soffermandosi in modo particolare su due aspetti: il primo è quello dell’evoluzione diacronica e sincronica delle mafie, e quindi nel tempo e nello spazio, in buona sostanza passando da coppola e bastone a pc e web seguendo, di fatto, quel progresso e quella innovazione tecnologica che va al passo con la storia “Ma non con gli investimenti che dovrebbero essere sostenuti – ha puntualizzato il giudice reggino – si dovrebbe investire molto di più in innovazione tecnologica ed informatica assumendo anche molti più esperti, quali ingegneri informatici e hacker, le mafie coniugano perfettamente la tradizione con le novità della tecnologia – ha chiosato – cosa che evidentemente una certa politica, in Italia, non riesce a cogliere muovendosi molto più lentamente, ad una velocità molto più bassa, contrariamente a quanto accaduto in altri Paesi europei, cambiando visione e strategia”.
Effettivamente le mafie hanno abbandonato quasi del tutto quel retaggio antico di paese, tranne in qualche sparuto caso, del capobastone, coppola in testa, che sovrintende su tutto e su tutti e del controllo della manovalanza spicciola per la commissione di furti ed omicidi, ma è indirizzata verso la formazione, il conseguimento di lauree e master di ogni tipo perché bisogna entrare nei cosiddetti salotti buoni, nel mondo della Borsa, dell’Alta Finanza, dove girano i soldi da farti girare la testa, che era quanto sosteneva in ogni dove il buon Giovanni Falcone, ossia “Segui i soldi, troverai la mafia”, quella rivoluzionaria tecnica investigativa che ha caratterizzato tutto il suo operato grazie al metodo “Follow the money”.
Altro aspetto consono in special modo all’attività investigativa condotta dal giudice Gratteri è quello inerente gli stupefacenti ed il loro mercato, a proposito del quale egli non ha tentennato un solo secondo asserendo che “Il mercato della cocaina potrebbe essere sconfitto ma soltanto se l’Onu fosse presente, cosa che invece non è stante la sua debolezza rispetto ai cosiddetti “poteri forti” – ha affermato – se fosse in linea con la natura del suo essere organo sovranazionale le cose cambierebbero ma non si può, come è stato in Ucraina, si è visto il segretario dell’Onu quando la Russia ha invaso l’Ucraina? No, quindi, l’Onu non c’è e dovrebbero esserci abbandonando i palazzi di vetro ed andando ad imporre la semina di grano alla coltura di cocaina – ha epilogato Gratteri – se i problemi non li si affronta alla radice non li si risolve”. Insomma, si è soltanto “presentato” ma è stato già inteso di che pasta è fatto, o no?