di Gianluca Albanese
LOCRI – In principio fu Giovanni Calabrese, il sindaco sempre connesso che, armato di smartphone e tablet, utilizzava in maniera pressoché costante facebook per esternare i propri pensieri politici, diffondere le iniziative intraprese dalla sua amministrazione e duellare con gli avversari a colpi di tastiera. Proprio così, il primo cittadino locrese, tra una “lettera a Gesù Cristo” e un duro “botta e risposta” con gli Lsu-Lpu in forza al Comune e non contrattualizzati, aveva inaugurato, almeno nel comprensorio, questo canale informale di diffusione della propaganda politica e di dialogo coi cittadini, costituendo un esempio per altri sindaci, tra cui Domenico Vestito, anch’essi assidui frequentatori del social network inventato da Mark Zuckerberg.
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Poi arrivò Pino Mammoliti, il consigliere di opposizione che, sebbene poco avvezzo all’utilizzo di strumenti tecnologici, comprese subito le potenzialità di facebook come strumento di diffusione delle proprie opinioni, tanto da anticipare sul social network i contenuti delle note inviate agli organi di stampa, in quella che appare come una sua personalissima gerarchia dei canali d’informazione.
Ovviamente, fanno politica su facebook anche i cosiddetti “nativi digitali”, ovvero quelli che, essendo nati dalla metà degli anni ’80 in poi, un computer in casa ce l’hanno sempre avuto, o giù di lì, e i molti emuli del premier Renzi che, per la verità, alterna l’uso di Facebook, generalmente considerato più nazional-popolare, a quello di Twitter, che alcuni reputano meno dispersivo, meno frivolo e più incisivo.
Tornando a Locri, non possiamo non menzionare un altro politico locale habitué di Facebook, ovvero il consigliere Alfonso Passafaro, ex assessore all’Ambiente e da più di un anno collocato in una sorta di “terra di nessuno” del consiglio comunale in cui agisce prevalentemente da battitore libero, sebbene rimanga, almeno formalmente, nella maggioranza.
Ebbene, Passafaro consulta (e scrive su) Facebook, letteralmente dalla mattina alla sera: comincia col messaggio di buongiorno agli amici intorno alle ore 7, condivide immagini e link e commenta occasionalmente fatti politici. Ultimamente sembra incline a lanciare messaggi all’apparenza sibillini ma che, letti dalla sua prospettiva, sembrano, in realtà piuttosto chiari e ben indirizzati.
Almeno è questa la nostra impressione, visto che, sebbene interpellato sull’argomento, il consigliere sia rimasto una sfinge.
Prendete, ad esempio, quanto scritto sabato scorso, quando la macchina organizzativa del Comune era impegnata al massimo per far proseguire nel migliore dei modi il cartellone di eventi dell’Estate Locrese.
«Amici, tutte le sere le piazze le contrade sono allietate da complessi musicali e eventi culturali organizzate da comitati-associazioni- amministrazione comunale scegliete quelli di vostro gradimento e popolate la nostra città. Solo così cresceremo tutti insieme senza divisioni e appartenenze politiche. Locri ha bisogno d’amore unione lealtà e vicinanza per poter ritornare a essere la grande Locri. Alfonso Passafaro consigliere comunale».
Un messaggio all’apparenza ecumenico, ma nel quale emerge una connessione, a prima vista poco spiegabile, tra le manifestazioni estive e il richiamo all’unità, alla lealtà e alla vicinanza, per poter rilanciare Locri.
Quello precedente, invece, appare più chiaro, e si presta a ben poche interpretazioni,
Nel condividere la foto di un evento datata 11 agosto 2013, pochissimi mesi dopo l’elezione dell’amministrazione Calabrese, e riguardante un confronto pubblico tra amministratori comunali, cittadini, turisti, emigranti e amici della città, Passafaro scrive: «Era iniziata una era nuova: grande illusione ci riproveremo insieme ai nostri soliti amici , questa volta senza errori».
A noi sembra il messaggio di una persona delusa dall’attuale esperienza amministrativa, ma pronta a intraprendere un percorso alternativo, almeno alla prossima competizione elettorale. A voi?