R. & P.
Le condizioni meteo non troppo favorevoli non hanno scoraggiato gli escursionisti di Gente in Aspromonte che si sono ritrovati nelle immediate vicinanza del centro cittadino per le attività della scorsa domenica. All’inizio della giornata, un impegnativo percorso in salita dal quartiere di Archi fino al Monastero della Visitazione di Ortì ha offerto ampi panorami sullo Stretto, con una vista che poteva spaziare dalla città di Reggio al porto di Messina alle colline di Arghillà e Campo Calabro. Superata la fatica iniziale, le attività sono proseguite alla guida di Filippo Sorgonà che, con competenza e passione, ha condotto il gruppo di quasi 40 escursionisti lungo Montechiarello, illustrando il luogo in cui, nell’aprile del 1993, ritrovò i resti fossili di una balena, oggi custoditi nella città di Messina.
Interessante poi la visita al Museo della Seta di Ortì, un gioiello che necessiterebbe di maggiore attenzione da parte degli enti locali e che sarebbe di certo meritevole dell’assegnazione di locali più ampi affinché tutti i cimeli custoditi dalla famiglia Sorgonà possano essere più comodamente esposti.
E maggiore tutela e vigilanza dovrebbe essere garantita sull’intero circuito di Montechiarello che, essendo facilmente raggiungibile dalla città e dai paesi limitrofi, è troppo spesso meta di soggetti senza scrupoli che abbandonano materiali inerti e di risulta di ogni sorta.
Quella di Gente in Aspromonte è stata un’escursione per tutti i gusti, che ha soddisfatto tutti i partecipanti offrendo loro la possibilità di toccare con mano quella sabbia e quelle conchiglie fossili che, nel Pliocene e Pleistocene, furono innalzate da intense forze tettoniche dalle profondità del mare (nella foto, evidenti stratificazioni di materiale fossile misto a sabbia). E ancora di visitare i resti della Motta Anomeri, una fortificazione che svettava su MonteChiarello con una posizione che consentiva di ammirare paesaggi incantevoli (dalla montagna al mare a 360°).
L’associazione è ora in partenza per i Balcani, dove oltre 50 soci trascorreranno otto giorni tra città gioiello come Dubrovnik, Mostar e Sarajevo e parchi di grande interesse quali il Biogradska Gora, una delle ultime foreste vergini di tutta l’Europa, il Parco Nazionale del Durmitor, (patrimonio mondiale dell’Unesco) il più maestoso spettacolo della natura di tutta la penisola balcanica e il Parco Nazionale di Sutjeska, il più antico parco nazionale della Bosnia.