R. & P.
Un sentiero ricco di piccoli tesori nascosti nel verde dei pascoli e nell’azzurro delle acque che colorano valli e pianori noti solo a pastori e boscaioli. Prateria – Giustamente il toponimo richiama i grandi spazi delle praterie, infatti si tratta di un enorme pianoro sospeso tra monte Arenella ed il corso del Fermano.
Vi si pratica l’agricoltura e l’allevamento ma l’occupazione principale della popolazione è nel taglio e trasformazione del bosco. Vi è nuovamente una grande segheria che lavora il legname di faggio e di castagno locale oltre che legnami d’importazione.
La diga sul Fiume Metramo sorge nei territori comunali di Galatro e S. Pietro di Caridà in località “Castagnara” ad una quota media di circa 900 mt slm. Immersa nell’affascinante contesto delle Serre calabresi, nella parte piùsettentrionale della Provincia di Reggio Calabria, è motivo di attrazione e curiosità per esperti e visitatori.
1 Raduno ore: 09.15 quadrivio monte Limina
2 Raduno: ore 9.45 Diga Metramo
Partenza Escursione: ore 10.00
Come arrivare: da Galatro con indicazione Diga Metramo km 11;
Dall’uscita Galleria Limina, al quadrivio Limina proseguire per Fabrizia e dopo km 13 si gira a sinistra: bivio diga Metramo km 4
TEMPO ORE: 4.30
DISLIVELLO: 880 s.l.m. – 1060 s.l.m.
DIFFICOLTA’: E. Escursionistico
COMUNI INTERESSATI: S.Pietro di CaridàDescrizione del sentiero: Si parte dopo un centinaio di metri dal cancello lato nord della Diga, contrada La Pietra 940 slm, ci immettiamo sulla pista centrale che sale dolcemente, dopo circa 2 ore ci troviamo nel bosco di faggi e castagno della contrada Troia Zoppa, con i suoi 1040 metri. Qualche breve tornate e si incomincia a scendere dopo circa 30 minuti siamo nel bosco della contrada Petimi.
Da qui si prosegue sulla sterrata che si dirige alla diga sul Metramo per piegare poi sulla sinistra su una traccia che ci porta a una delle tante gallerie che riforniscono d’acqua la diga. Il paesaggio è quello tipico delle Serre: pendenze non accentuate e vegetazione rada di faggio e ontano con qualche macchia di castagno, che consente la crescita di un ricco sottobosco misto in cui prevale la ginestra e l’agrifoglio.
Si sale dolcemente, dove si può godere un ampio panorama sulla piana di Gioia Tauro e sui paesi sottostanti. Non si nota neanche che ci si trova in cima perché si tratta di un pianoro che si attraversa e non ha tanta visuale, causa la vegetazione, per ripiegare sulla pista che ci porta al punto di partenza.