R & P
DAL PROGRAMMA ESCURSIONI 2016
I Rifugi e Bivacchi di Canovai
Avvincente escursione ad anello dalle grandi soddisfazioni che si svolgerà interamente nel Parco Territoriale per la Biodiversità. Un percorso di alta quota da 1500 a 1800 m. s.l.m., attraverso le più belle cime e creste della selvaggia catena montuosa di Montalto. Incontreremo tre dei più noti rifugi della zona e avremo il piacere di camminare dal rifugio di Cerasia alla piccola baita di Giardini fino a raggiungere il più antico rifugio dell’Aspromonte: Canovai.
Come arrivare:
Per quelli che vengono da Reggio e Tirrenica seguire indicazione Gambarie – Montalto
Per quelli della Jonica salire da San Luca – Montalto
1) Raduno ore 9,45 Bivio Montalto
2) Raduno ore 10.15 Serro Piani Juncari
Partenza escursione ore: 10.30
Le foreste dell’Alto Aspromonte derivano dagli acquisti fatti dallo Stato tra il 1910 ed il 1965 con finalità di difesa idrogeologica e di conservazione del suolo. Tra il 1972 e il 1977 le foreste statali furono trasferite alle Regioni ma i circa tremila ettari di foreste, inseriti nell’allora parco nazionale della Calabria, rimasero allo Stato. Uno degli aspetti più interessanti è la loro suggestiva orografia. Il paesaggio dell’Aspromonte è un susseguirsi di ripiani, costoni e valloni profondi con idrografia caratterizzata da corsi d’acqua di tipo torrentizio, brevi e ripidissimi, che danno origine alle note fiumare. Dal punto di vista geologico le formazioni rocciose affioranti sono di origine magmatico intrusiva e metamorfica. Dal punto di vista idrografico le foreste comprendono interamente le testate dei torrenti Aposcipo, Ferraina e Butramo, che confluiscono nelle Fiumare Laverde e Bonamico rispettivamente e quella del torrente Menta, che ricade nella Fiumara Amendolea
Comuni: Roccaforte del Greco, Reggio Calabria, Samo, San Luca
I Rifugi e Bivacchi di Canovai
Tempo: Ore 6.00 Località: Serro Juncari
Dislivello:1.800slm1.395Comuni int: San Luca – Samo
Difficoltà: E. Escursionistico
Descrizione sentiero:
Si parte da serro Juncari, circa 1.800 m. s.l.m.,ci si immette subito in un bosco di faggio e pini e, dopo qualche minuto, si arriva su una sterrata in abbandono; si scende qualche breve tornante e siamo sulla pista principale che delimita il Parco Territoriale per la Biodiversità.
La pista prosegue a mezza costa senza nessuna difficoltà, e da cui si può ammirare qualche notevole esemplare di pino e quercia. Superato qualche torrente, dopo circa 4 km, siamo alla sorgente di Giardini in cui si possono ammirare alcune opere di ingegneria Naturalistica; ancora un breve tratto e siamo al rifugio di Giardini.
Superato il rifugio, percorriamo, ancora in lieve salita, un altro breve tratto e siamo al bivio sulla strada asfaltata in cui troviamo il grande tabellone con le varie indicazioni direzionali: seguiamo l’indicazione per il rifugio Canovai, Km 6,500.
Seguiamo la pista un po’ asfaltata e in qualche tratto sterrata che scende tra splendidi e integri boschi diabeti, faggi, querce e pini, in un contesto ambientale selvaggio e grandioso in cuigli alberi parlano, basta saperli ascoltare. Gli alberi amano e si amano.
Così è possibile vedere un abete bianco e un faggio uniti in un abbraccio che non può non toccare il cuore di chi ama davvero questa terra.
Ma la regina di questi boschi è la quercia-farnetto, relitto nazionale della specie. Alcuni esemplari sono davvero imponenti.
Ed è proprio in questi boschi che, improvvisamente, lo vedi.
Pochi tornanti prima del rifugio Canovai, sulla sinistra della strada, un sentiero taglia dritto nella pineta, conducendo lo sguardo ad un esemplare monumentale. L’età è stimata tra gli 8 e i 10 secoli. Il tronco è enorme, ricoperto di muschio e i possenti rami si protergono in ogni direzione. Ancora qualche minuto e siamo al rifugio Canovai.
Il Rifugio Canovai si trova nel cuore dell’Aspromonte a 1320 metri in località Ferraina, all’interno del comune di Samo, nel reggino. Costruito negli anni 50 era sorto come dormitorio per ospitare gli operai che lavoravano nelle foreste demaniali dello stato, a seguito di uno specifico provvedimento per la conservazione del suolo attuata dal Corpo Forestale dello Stato. Successivamente si è trasformato in una sorta di ‘alberghetto’ per turisti, per tutti coloro che sono appassionati di montagna. E’ presente, inoltre, un vivaio per la riproduzione della quercia Farnetto.
Il 25 gennaio 2015 la brutta sorpresa. Il rifugio, in particolar modo gli interni, sono stati completamente distrutti da un incendio. Ad oggi la casa è purtroppo ‘fuori uso’. Breve sosta e rifornimento d’acqua.
Lasciamo Canovai e procediamo, per circa 1 km, costeggiando il torrente Ferraina tra secolari piante di ontani; giunti al ponte, troviamo un luogo particolare, di forma circolare, realizzato utilizzando il pietrame locale, fatto ad hoc per ospitare funzioni religiose in cui è presente anche un primordiale altare in pietra e una croce in legno.
Da quì il sentiero inizia a salire con diversi tornanti e dopo circa 30 minuti si arriva al bivio con le varie indicazioni: a destra ci si porta verso croce di Dio sia Lodato, al centro verso la Valle Infernale e a sinistra verso Pollia, Cerasia, Montalto.
Si prosegue in lieve salita in quest’ultima direzione e, dopo venti minuti, giungiamo ad un nuovo bivio in cui prendiamo il sentiero di destra, in leggera discesa. Si prosegue per un breve tratto, sempre in discesa, fino ad arrivare nel fondo valle in cui scorre il torrente Cerasia.
Da qui inpoisi procede in salita su un sentiero abbastanza curato fino a giungere al suddetto rifugio. Rifornimento d’acqua, altri 300 metri e siamo alle macchine.