di Franco Crinò*
A Reggio Calabria, la politica dalle parti di Forza Italia è scomparsa e i consiglieri regionali mostrano la corda. Nel mix degli strani organismi messi su, trovi tante autentiche “rivelazioni” (nel senso che stiamo leggendo e rileggendo i nomi per capire chi siano), che ti chiedi se il loro inserimento abbia un senso preciso o sia solo finalizzato alla provocazione. Eppure litigare con la Santelli, con Cannizzaro e Nicolò, come recita un mantra che circola, e’ tempo perso.
E’ vero che a Reggio Calabria i due eletti tirano pugni a casaccio e non vogliono far avvicinare nessuno nell’organizzazione; e nessuno, secondo voci di corridoio dovrebbe addirittura sognarsi anche solo di insidiarli (pensate addirittura se riuscisse a scalzarli). Ed è altrettanto vero che in Regione si sono disimpegnati o sono altrove tre o quattro consiglieri dei sette che sono stati eletti perché non riescono a comprendersi con la Santelli.
Ma io dico (anzi, ripeto, perché non è mia, é di un certo Giulio Andreotti) “Bisogna sempre aspettare la fine del film”, e non penso a chi vincerà o a chi perderà tra i gruppi che si fronteggiano, penso, e sormonta un cattivo pensiero, a come potrà essere Forza Italia sui territori, ai risultati elettorali cui sarà destinata se chi decide le cose dell’organizzazione rimane arroccato e impaurito, incapace di fare politica, quella vera, quella fra la gente e per la gente.
Nella crisi che soffoca il territorio, bisogna provare a proporre un’idea di sviluppo nuova che convinca la comunità e che sia molto distante per contenuti e stile, dal conservatorismo di alcuni gruppi di comando. I due consiglieri regionali di Forza Italia di Reggio Calabria invece, hanno deciso di andare per le spicce, di prendersi il partito, per quanto ridotto al minimo, e gestirselo. Punto, e buonanotte ai suonatori!
Un uomo di Stato ha recuperato per un suo libro un proverbio africano: “Se vuoi correre veloce vai da solo, se vuoi arrivare lontano devi farlo insieme”. Ci sarebbe un compito formidabile da svolgere, fare i legislatori, non buttare tutto il tempo per trovare sostegni per sé e intestarsi una sigla di partito (non saprei definire diversamente).
Cito solo alcuni esempi delle cose che andrebbero fatte (e sono pochi). Un sostegno attraverso contributi sovracomunali, andrebbe dato agli Enti locali che non riescono a fare rete, che sono ripiegati su se stessi, che spesso non conoscono neppure i Bandi attivi per i finanziamenti. Una cabina di regia tecnica può trasferire ordine e competenza ad una certa politica che fa girare il mondo intorno agli eletti e non ai bisogni della gente. Ancora. Il territorio richiede interventi settoriali ed intersettoriali, diciamolo così, per uscire da una sorta di gabbia artificiosa, ma che imprigiona realmente, consistente nel dover invocare gli investimenti per lo sviluppo o per modernizzare l’agricoltura o per localizzare aziende che si impongono nel secolo breve, di componentistica e della comunicazione o per riqualificare il terziario e per riaprire i centri di formazione. Va invece operata una scelta nuova, una economia “trasversale” per aggredire il più grave dei mali: la mancanza di lavoro, specie, dei giovani. Sempre a mo’ di esempio basta invertire la prospettiva ed interpretare il localismo non come un fatto di interdizione, ma come un fatto dinamico, una risorsa. Chi ha le caratteristiche opera su quel territorio e si premura di fare da traino: l’agroalimentare si fa dove si deve, le energie alternative dove si può, i Beni Culturali si valorizzano… dove ci sono, e così via.
I politici di oggi hanno un compito improbo, di interconnessione con il territorio, non possono limitarsi a fare comunicati stampa e a darsi un tono usando i muscoli, perdendo la prospettiva, perdendo le radici con il territorio, dimenticando perché si fa politica. Nella faccenda di Forza Italia di Reggio Calabria la “portata” di questo problema non è stata compresa. Cannizzaro e Nicolo’ sono impegnati nella ricerca strumentale del nemico solo per avere deleghe in bianco ma a loro va ricordato che quando il destino incombe con Sansone muiono tutti I Filistei e nel nostro caso di questo passo il destino è rappresentato dalle prossime elezioni ed il tempio di cui Sansone abbatte le colonne quel fragile partito che è oggi Forza Italia.
*: ex senatore