R. & P.
Qual è, oggi, il senso della ricorrenza del 25 Aprile?
La Resistenza italiana si inserisce nel più ampio panorama delle Resistenze europee, ma ha delle caratteristiche e delle peculiarità che la rendono unica all’interno di questo più ampio movimento europeo.
Oggi, parlare di Resistenza sembrerebbe quasi strano, vecchio, stantio; eppure, oggi, c’è tanto bisogno di Resistenza, di lotta civile e sociale per ripartire dai diritti costituzionali negati e vilipesi.
La Resistenza italiana nasce come lotta contro una dittatura interna che ha portato all’invasore tedesco. Il fascismo, per due decenni, ha soggiogato il popolo italiano con le armi dell’inganno e della propaganda, approfittando non solo della situazione instabile del nostro Paese ma anche del disinteresse politico e della mancanza di capacità critica diffusa in diversi strati della società italiana. Per questo motivo, facili promesse e finte soluzioni hanno fatto breccia nel cuore di tanti italiani.
Purtroppo, gli esiti nefasti sono conosciuti da tutti… Purtroppo, oggi, tante analogie.
Parlare di Resistenza e ricordare il 25 aprile non è mai anacronistico. Tutt’altro!
È il germe da cui far rinascere quei sentimenti di Libertà, Democrazia e Pace che sembrano ormai dissolti nell’oblio di pagine grigie di storia. Storia vissuta, passata, dimenticata…. ma così non è!
La Liberazione non è mai finita perché la lotta mai dovrà finire e mai bisognerà spegnere la voce dei diritti umani, dei diritti costituzionali, imprescindibili e inalienabili, senza i quali una società civile non potrebbe neanche esistere.
Resistenza significa, oggi come ieri, diritto alla rivolta contro l’oppressione, la sopraffazione, l’ingiustizia sociale, le strategie mediatiche, i personalismi e gli abusi di potere.
Resistenza significa, oggi come ieri, essere dotati di una coscienza politica e di un sentimento nazionale che non rimangano incantati da lusinghe e parate mediatiche ma che vogliano ripartire dalla gente e con la gente per un’Italia più giusta, più sana e più onesta.
Resistenza significa, oggi come ieri, ripudiare la guerra ed è a questo principio fondamentale che deve conformarsi la politica estera del nostro Governo, non ai principi della realpolitik. Ripudiare la guerra significa prendere le distanze da qualsiasi intervento militare arbitrario edunilaterale.
Il nostro pensiero va, in modo particolare, alla Siria dovenon si sta combattendo una guerra civile, un conflitto interno, come spesso viene descritto, ma una guerra strategica per certi equilibri geopolitici globali. Da una parte Stati Uniti, Turchia e Arabia Saudita e dall’altra Russia, Iran e Siria stanno giocando questa partita sulla pelle del popolo siriano, vittima innocente.
Resistenza per noi, oggi, significa che l’Italia, membro del Consiglio di Sicurezza ONU, chieda l’immediato cessate il fuoco e rilanci la proposta di una conferenza di Pace, nel rispetto della nostra Costituzione che ripudia la guerra e persegue la lotta alle diseguaglianze per il bene di tutto il popolo.
Finché si proteggerà la Memoria, si imparerà che il passato è sempre presente e che quello che è accaduto continua ad accadere. Allora capiremo che la Liberazione non è mai finita e che la Resistenza è l’unica arma per un mondo migliore.
W il 25 Aprile Fattore Comune – Sinistra Italiana
– Circolo Enrico Berlinguer Siderno –