di Mario Murdolo (foto fonte web)
Il pianto dei familiari della ventinovenne Giulia Tramontano uccisa brutalmente con 37 coltellate ha accompagnato la lettura della sentenza arrivata proprio ieri, il 25 novembre nella giornata contro la violenza sulle donne. Per l’efferatezza e crudeltà del crimine Impagnatiello è stato condannato alla massima pena dell’ergastolo. Il fatto, che ha scosso e turbato tutti è stato di una crudeltà, bestialità inaudita e riluttante anche perchè commesso su una compagna indifesa e al settimo mese di gravidanza.
La sua irrefrenabile follia, il suo incomprensibile odio e disprezzo della vita umana gli hanno fatto perdere la testa, verso la sua compagna e il piccolo Thiago che portava in grembo. La sentenza del giudice, pesante quanto giusta, ha visto la condanna dell’ergastolo, con la pena di 3 mesi di isolamento diurno, altri 7 anni di reclusione per interruzione di gravidanza non consensuale e occultamento di cadavere, che si aggiunge all’ergastolo chiesto anche dai pm, e il risarcimento di 200 mila euro ciascuno per i genitori e 150 mila euro a testa per il fratello e la sorella. La morte di Giulia ci auguriamo dia il coraggio alle tante donne vittime di violenza, anche psicologica, che spaventate vivono la loro situazione nel terrore e nella rassegnazione. Ricordiamo che chiamando il 1522 si può denunciare ogni atto di violenza e ricevere aiuto immediato.
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