di Gianluca Albanese
PLATI’ – Dopo l’endorsement di Matteo Renzi alla giovane reggina Anna Rita Leonardi, militante democrat intenzionata a candidarsi a sindaco di Platì, il Centro Studi Lazzati, che da diversi lustri agisce per diffondere la cultura della legalità (e l’omonima legge, che impedisce ai pregiudicati di fare campagna elettorale), non sta a guardare, e tramite il suo fondatore Romano De Grazia (giudice di Cassazione a riposo) interviene per dire a Lente Locale che «Così come avevamo preannunciato già nel 2012, il Centro Studi Lazzati sarà presente alle elezioni comunali che si terranno a Platì. Appoggeremo – spiega il giudice De Grazia – una lista fatta di giovani candidati locali, disposti a diffondere il messaggio della legge Lazzati e il suo spirito legalitario».
De Grazia, cui sicuramente non manca lo spirito battagliero e che, notoriamente, non le manda a dire, non esita ad affermare, alludendo all’endorsement pro Leonardi fatto da Renzi alla “Leopolda” dello scorso fine settimana che «Siamo contro l’antimafia mediatica, mentre pratichiamo l’antimafia dei fatti, con questa norma che impedisce ai soggetti prevenuti di fare campagna elettorale».
Il presidente del Centro Studi Lazzati è reduce da un lungo tour in Sicilia, laddove, insieme al coordinatore nazionale Damiano Viteritti, ha incontrato istituzioni e cittadini in diverse città, tra cui Agrigento, Siracusa, Piazza Armerina, Enna, Corleone e Portella della Ginestra.
«Abbiamo percorso 1500 chilometri in quattro giorni – ha riferito a Lente Locale – e non ci stancheremo mai di diffondere lo spirito della Legge Lazzati, nonostante la disattenzione dei media nazionali».
Proprio in occasione del tour siculo, il pittore sociale Giovanni Porcasi ha realizzato un dipinto in olio su tavola da 145 x 160 centimetri sulla Legge Lazzati, pubblicato a corredo del nostro articolo.
«Ho dedicato quest’opera – ha scritto Porcasi sul suo profilo Facebook – alla “Legge Lazzati”, una Legge a cui si cerca in tutti i modi di mettere il catenaccio per non farla divulgare, per non farla applicare. L’opera descrive come la corruzione è strettamente legata ad una parte della politica corrotta facendo affari, innescando clientelismo e scambio di voti, frenando la Democrazia del Paese, togliendo diritti ai tantissimi Italiani onesti, rendendo un Paese incivile rispetto alle altre Nazioni. Ricordando che l’Italia ha il tasso di corruzione più alto d’Europa, applicando la “Legge Lazzati” come in un Paese “normale” dove esiste la civiltà delle leggi molta corruzione non ci sarebbe più, perchè molti politici corrotti e condannati non si potrebbero più candidare».
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