di Giovanni Puro*
Lunedi 17 Settembre 2018 per tutti gli studenti calabresi è iniziato un nuovo anno scolastico. Questo “nuovo inizio”, tuttavia, non cancella i molteplici problemi che migliaia di studenti calabresi dovranno affrontare quotidianamente.Una, se non la più importante delle complicazioni riguarda l’edilizia scolastica. La maggior parte del corpo studentesco frequenta istituti fatiscenti, incapaci di far fronte alle necessità di docenti e alunni. Grazie a uno studio condotto nell’anno precedente, abbiamo potuto appurare che oltre il 40% dei ragazzi reputa inefficace e inefficiente l’organizzazione strutturale della propria scuola, e reputa inadatta la classe in cui è stata collocata sia per posizione che per dimensione.
Da alcune segnalazioni ricevute si evince che in alcune scuole la situazione sta diventando ingestibile e precaria; il tetto di alcuni edifici scolastici sta cedendo pezzo dopo pezzo, con notevole rischio per l’incolumità, oltre ai disagi che quotidianamente personale scolastico, corpo docente e studenti sono costretti a vivere.
Circa il 50% degli studenti intervistati afferma che sia gli spazi esterni che quelli interni delle scuole che frequentano risultano sporchi, non adeguatamente curati, mantenuti e abbandonati ad una situazione di degrado urbano; in parecchi casi manca una efficiente e organizzata disinfestazione.
Le segnalazioni pervenuteci non ci fanno ben sperare sulla situazione igienico sanitaria: numerosi sono gli avvistamenti di insetti presenti, soprattutto nei locali dei servizi igienici, e addirittura è stato notato anche qualche esemplare di ratto o di topo lungo i corridoi. Una fauna selvatica certamente poco gradita, che potrebbe essere veicolo di particolari malattie ed infezioni.
Buona parte degli edifici scolastici non è dotata di sistemi di riscaldamento, per cui i fruitori quotidiani, durante la stagione invernale, sono lasciati al freddo e al gelo, con temperature poco tollerabili e nocive alla salute, vista la frequente ed eccessiva lunga esposizione. Molti, per porre rimedio a tale situazione, sono costretti a munirsi di coperte e di un numero eccessivo di indumenti pesanti per affrontare le basse temperatura della stagione.
Ulteriore grave complicazione è rappresentata dalla presenza/assenza di laboratori che accompagnino l’accrescimento culturale e intellettivo del giovane. Circa il 5% degli studenti dichiara che non sono presenti laboratori nelle proprie scuole. Più del 54% afferma che, sebbene vi siano laboratori all’interno del proprio istituto scolastico, gli stessi non sono funzionali o in alcuni casi addirittura non sono funzionanti, per cui, in definitiva, è come se non ci fossero proprio. Tale situazione emerge in maniera ancora più lampante se si pensa agli istituti tecnici, professionali, industriali, artistici e alberghieri che, oltre a dover fornire competenze e conoscenze a livello teorico, dovrebbero principalmente formare gli studenti dal punto di vista pratico. Difficile poterlo fare senza un laboratorio efficiente e funzionante.
Questo quadro di criticità non risparmia nemmeno l’attività fisica: durante le lezioni di educazione fisica, studenti e docenti sono costretti a fare i conti con forti limitazioni dovute in particolare a carenze strutturali. Il 12% degli studenti afferma che è presente una palestra per le attività ma, per vari motivi, non è utilizzabile; circa il 19% è costretto a recarsi fuori dal proprio istituto, magari in strutture non comunali; oltre il 28% degli studenti afferma che nel proprio istituto non è presente una palestra.
Purtroppo non è finita qui. Un altro grave dramma sociale coinvolge i nostri istituti. Infatti, circa il 40% degli studenti afferma che all’interno della propria scuola vi sono barriere architettoniche che rendono difficile, e in alcuni casi addirittura impediscono, l’accesso alla scuola di persone con disabilità. Questi poveri studenti vedono così negato o limitato il loro diritto allo studio o, quanto meno, si trovano costretti a vivere tutte le difficoltà della loro condizione per poter usufruire adeguatamente dei servizi scolastici e dell’inclusione sociale che dovrebbe essergli garantita. Infine, circa il 42% della popolazione studentesca afferma che nella propria scuola non vengono effettuate delle esercitazioni volte ad insegnare come affrontare situazioni di emergenza, quali ad esempio un terremoto o un incendio. Circa il 47% degli studenti non saprebbe cosa fare in caso di incendio all’interno della scuola, mentre circa il 30% dichiara di non sapere come comportarsi in caso di terremoto e di non conoscere le azioni necessarie per mettere al sicuro la propria vita e quella delle altre persone vicine.
I dati qui riportati sono stati raccolti tramite un questionario online sottoposto ad oltre 650 studenti calabresi nell’ anno 2017/2018. Le domande che ci siamo posti alla fine dell’analisi sociologica effettuata sui dati recepiti è stata: che futuro ha una regione che tratta in questo modo i calabresi del domani? Che futuro può avere la Regione Calabria, che non tutela e protegge gli studenti? Che futuro può avere una regione che non garantisce il diritto allo studio ai propri giovani? Che futuro può avere la Calabria, che non forma nella maniera dovuta i propri studenti? Che futuro può avere una regione che non si attiva in modo efficiente per includere gli studenti più svantaggiati? La situazione è drammatica, le cifre da bollettino di guerra. Probabilmente non capiremo mai che solo puntando sull’istruzione e sull’educazione questa regione troverà il suo riscatto tanto agognato.
Continueremo forse ad essere “gli ultimi degli ultimi”, guardando le nostre migliori risorse umane ed intellettuali andare fuori regioni per ottenere il giusto riconoscimento. La tristezza e il rammarico continueranno ad accompagnare un lembo di terra dotato di straordinarie bellezze paesaggistiche e di numerose risorse culturali che con il passare degli anni perderemo, per colpa di un sistema accentratore e globalizzato. Assisteremo probabilmente inermi allo spopolamento dei nostri centri, perdendo anche il turismo di ritorno e godendo solo ed esclusivamente di politiche di tipo assistenziale, volte a tamponare i problemi che svariate classi politiche ci hanno lasciato. Probabilmente manca e continuerà a mancare quello sguardo al futuro e al progetto Calabria che tanto servirebbe.
Auspico un forte piano di intervento, e per tanto continuerò a vigilare e a farmi promotore di politiche attive, perché il problema dell’edilizia scolastica sia finalmente affrontato in maniera seria e fattiva, per garantire un diritto fondamentale sancito nella Costituzione Italiana: IL DIRITTO ALLO STUDIO! Ai posteri l’ardua sentenza…
:*Coordinamento regionale di Gioventù Nazionale
Responsabile del dipartimento scuole