R. & P.
Siderno, 25 agosto 2020 – “I giovani del Sud, e della Calabria se ne
vanno, e se la ragione fondamentale per cui si emigra è il lavoro, non
bisogna sottovalutare la generale mancanza strutturale di opportunità
che porta a emigrare verso Paesi che offrono migliori opportunità
educative, formative, professionali e di avere, insomma, una vita
indipendente. I giovani che decidono di rimanere devono affrontare un
pendolarismo interno a dir poco faticoso, treni e trasporti pubblici
inefficienti, servizi sanitari inadeguati, infrastrutture praticamente
inesistenti in un quadro complessivo che evidenzia un grave ritardo
dello sviluppo. Un fenomeno sul quale neanche le misure a sostegno
dell’occupazione, e i progetti per dare ai nostri ragazzi l’opportunità
di restare nel loro paese d’origine, hanno inciso come si sperava. E che
potrebbe portare il tasso di disoccupazione giovanile in Calabria anche
oltre al 60% testato dalle più recenti valutazioni statistiche, che
hanno visto la Calabria inserirsi sul triste “podio” della Regione con
la maggiore percentuale di giovani che attraversano i confini. Se si
continua così la nostra Regione sarà privata delle forze più giovani e
qualificate, sulle quali fondare un solido processo di sviluppo
economico, sociale e demografico. E’ necessario arginare questo triste
fenomeno, agire su più fronti per spezzare questo “circolo vizioso” e
riavviare il giusto processo di sviluppo: istruzione e produzione,
tecnologia e incremento della cultura dell’innovazione, ma anche
miglioramento del sistema infrastrutturale, sanitario e sociale della
Regione. Sarà importante intervenire sul taglio dei contributi sociali a
carico delle imprese per i salari medi e bassi, che favorirà maggiore
occupazione e crescita economica. Sulla riforma delle politiche attive
del lavoro insieme a una riforma dell’apprendistato e corsi
professionali che facilitino l’inserimento nel mondo del lavoro o in
percorsi educativi per i giovani attualmente esclusi, che non studiano e
non lavorano. E poi ancora sulla riforma dell’educazione, garantendo
una maggiore spesa, anche in ricerca e sviluppo.
L’Italia di oggi sta cercando di uscire da una crisi sanitaria e si appresta ad
affrontarne una sociale paragonabile a una ricostruzione. E lo dobbiamo
dire chiaramente: questa ricostruzione se non vedrà coinvolti
attivamente i nostri giovani, non ci consentirà di risollevare la nostra
Regione, e il nostro il Paese. Dobbiamo ripartire dai ragazzi che si
sono impegnati in questi mesi così difficili. La sfida che ci attende
non ammette risposte non all’altezza, non ammette indecisioni. Dobbiamo
lavorare per un’inversione di tendenza, partendo dalle ultime iniziative
del Governo che puntano sul rilancio del Mezzogiorno come volano per il
rilancio del Paese tutto, che grazie allo sgravio contributivo potranno
favorire la diminuzione dei giovani disoccupati al Sud. Le risorse
economiche finalmente ci sono, e ci sono anche quelle umane: i giovani
calabresi hanno voglia di intraprendere un lavoro autonomo, e di farlo
nella nostra regione, l’Università della Calabria è al secondo posto nel
mezzogiorno come numero di spin-off ed esistono già centinaia di
start-up innovative nella nostra Regione distribuite nei settori di
produzione software, ricerca e sviluppo, attività di informazione e
molto altro!” – Così la candidata Sindaco a Siderno, Mariateresa
Fragomeni.