di Gianluca Albanese (Fotogallery e Video di Enzo Lacopo)
MARINA DI GIOIOSA IONICA – Il Consiglio dell’Unione dei Comuni Valle del Torbido ha approvato – con la sola astensione motivata del consigliere Nicola Limoncino – un documento di sostegno alla petizione promossa dalla rete di associazioni nata per difendere la ferrovia ionica. Il testo della petizione e della proposta per la difesa e il rilancio della rete ferroviaria ionica (i cui dettagli erano stati anticipati nei giorni scorsi da Lente Locale leggi articolo) è stato arricchito, su proposta dello stesso Limoncino, con un riferimento esplicito alla necessità di coordinare il trasporto ferroviario con quello su gomma per collegare in maniera efficiente i paesi interni ai centri costieri (cosiddetto sistema di trasporto “a pettine”).
Assenti giustificati il sindaco di San Giovanni di Gerace Pino Vumbaca e il suo omologo di Gioiosa Ionica Salvatore Fuda – quest’ultimo era impegnato nella concomitante riunione del Consiglio Metropolitano, laddove si è impegnato a presentare un ordine del giorno a difesa della ferrovia ionica – ha aperto i lavori il presidente Salvatore Leoncini, che dopo aver ringraziato il docente universitario e presidente della rete di associazioni “Ferrovia Ionica Bene Comune” Mimmo Gattuso, ha disegnato il quadro attuale di sostanziale abbandono della rete ferroviaria ionica, «dimenticata dal decreto “Sblocca Italia” – ha detto – e vittima di politiche disincentivanti per l’utenza». Quindi, Leoncini (che è sindaco di Grotteria) ha dato lettura dei dieci punti della petizione promossa dalla rete Ferrovia Ionica Bene Comune, invitando l’aula ad approvarla e a inviarla al Ministro per le Infrastrutture Del Rio e al presidente della giunta regionale calabrese Oliverio.
Il consigliere Limoncino, oltre a proporre l’inserimento nel testo di una rete efficiente di trasporti pubblici “a pettine” ha evidenziato la necessità di non fermarsi alla mera approvazione di un documento ma, piuttosto, di dare vita a una grade mobilitazione popolare in difesa del trasporto pubblico, proponendo altresì di fare votare sulla questione i singoli consigli comunali dei sei paesi dell’Unione.
Una proposta, quest’ultima, cassata dal presidente Leoncini,che ha ricordato che «L’Unione ha un senso proprio perché rappresenta i sei consigli comunali in un’unica sede» e che «La mobilitazione popolare a Roma con annesso incontro col ministro, è già inserita nel testo della petizione».
Quindi, l’assessore di Marina di Gioiosa Sisì Napoli ha ricordato la maggiore sensibilità al tema dimostrata dalla Unione Valle del Torbido e il vicesindaco di Grotteria ha evidenziato la necessità di un effettivo potenziamento della rete ferroviaria «Che passi – ha detto Loiero – attraverso il raddoppio del binario».
Dopodiché ha preso la parola il professor Gattuso. Chiaro, illuminante e incisivo come sempre.
Dopo aver stigmatizzato l’atteggiamento non proprio collaborativo con le associazioni da parte dell’attuale assessore regionale ai Trasporti, Gattuso ha disegnato il quadro attuale in cui versa il trasporto ferroviario ionico, coi pochi treni rimasti in ritardo, stazioni chiuse e abbandonate senza biglietterie e mancanza di veri controlli di qualità.
Gattuso ha eccepito che «Non serve il doppio binario, e il Ministro ha già risposto alla nostra petizione e stiamo solo aspettando di essere convocati a Roma. Serviva oggi una grande mobilitazione – ha aggiunto – ed è arrivata e questo non può far altro che rafforzare la nostra azione, che non è quella di un singolo ma di un’intera comunità».
Gattuso ne ha per molti.
Per l’assessore regionale Musmanno («Non parla più di queste cose – ha detto Gattuso – evidentemente Oliverio gli ha detto di stare buono per tutelare altri interessi»); per il ministro Del Rio («Ha dato una “cura del ferro” – ha osservato Gattuso – ma non alla zona “anemica” d’Italia, ovvero il Sud, ma alle grandi reti del Nord che hanno avuto nove miliardi, contro i 100 Milioni alla Calabria»); a Renzi («Quella sul ponte nello Stretto è solo una battuta: con molti meno soldi si aggiusterebbe l’intera viabilità del centrosud») e ancora per la Regione Calabria: «Non è vero – ha detto Gattuso – che ha acquistato i due treni “Swing”: quelli sono di Trenitalia e sono stati pure tolti dal mercato perché difettosi e pericolosi per i viaggiatori».
E così, in un quadro nazionale in cui si preferisce investire su una stazione come Roma Tiburtina , definita da Gattuso «Una cattedrale nel deserto» e si lasciano nell’incuria e nell’abbandono le stazioni della ferrovia ionica, il professore ha anticipato le prossime mosse della rete di associazioni:
1) La partecipazione in maniera paritetica ad un incontro tra le associazioni e l’assessore regionale ai Trasporti;
2) Un nuovo contratto di servizio, con gli orari dei treni modulati in base alle esigenze dei cittadini e non per assecondare le scelte aziendali;
3) Un incontro a Roma col ministro Del Rio e una delegazione di amministratori e tecnici, supportata, all’esterno della sede, da 100 sindaci con la fascia tricolore. Se vinciamo questa battaglia – ha detto Gattuso – possiamo vincere tutte le altre, da quella sulla sanità a quella sull’ambiente.
Non è mancata un’esortazione ai sindaci.
«Leggete bene il nuovo Piano Regionale dei Trasporti – ha detto – e fate tutte le osservazioni del caso» e poi «Coinvolgete anche gli altri colleghi sindaci, a cominciare da quel ragazzotto del sindaco metropolitano Falcomatà, che a dispetto del cognome, mostra di non aver capito l’importanza di un documento che è stato sottoscritto, tra gli altri, dai consiglieri metropolitani Salvatore Fuda, Eduardo Lamberti Castronuovo e PierPaolo Zavettieri».
Prima della votazione finale, il consigliere Pasquale Mesiti ha presentato un’interrogazione sullo stato del sistema di bus a chiamata «Che è stato finanziato – ha detto – ma che ancora non è partito, e ci corre l’obbligo di ricordare quando statuito dalla delibera numero 18 dello scorso 16 maggio e fare in modo che i fondi destinati siano effettivamente destinati a realizzare detto sistema e non utilizzati per fare altre cattedrali nel deserto», l’Aula ha approvato, quasi all’unanimità, il documento di sostegno alla petizione promossa dalle associazioni pro ferrovia ionica.
Unico astenuto, appunto, Limoncino che, per dichiarazione, di voto, ha fatto mettere a verbale che «Mi astengo perché i sindaci non hanno la volontà ed il coraggio di chiamare i cittadini della Vallata ad una grande mobilitazione popolare che avrebbe dato più forza all’azione politica».
Il video con gli interventi d’inizio.