Nella foto alcuni dipendenti della comunità montana Aspromonte Orientale
BOVALINO – Rimangono in stato di agitazione gli operai della comunità montana Aspromonte orientale, a un mese di distanza dall’accordo sottoscritto il 16 ottobre presso la sede di palazzo Alemanni, la situazione economica del dipendenti rimane invariata. Interlocuzioni ufficiose, paventano un possibile rimando al 2013. ‹‹Una situazione insostenibile – affermano i dipendenti di Aspromonte orientale – attendiamo il pagamento di ben nove mensilità, quattro solo di quest’anno, come facciamo ad andare avanti, fra di noi la maggior parte è monoreddito, vogliamo delle risposte, così sicuramente non possiamo continuare››. Sono seduti tutti nell’androne del palazzo, non hanno intenzione di andarsene, vogliono della risposte e le vogliono ora. Vogliono capire cosa sta accadendo, chiedono chiarimenti, ma le voci discordanti che provengono dai più svariati corridoi, confondono una già ingarbugliata situazione economico-finanziaria dell’ente. La notizia sembrerebbe essere del blocco dell’erogazione della liquidità necessaria al pagamento di almeno una delle ormai nove mensilità arretrate. Tranche di pagamento che ammonterebbe a circa 60 mila euro che la regione pare abbia stanziato,almeno secondo quanto affermato dai dipendenti, e che l’ente dice di non aver ricevuto, ‹‹noi ora vogliamo vederci chiaro. Un mese fa – spiegano – abbiamo scritto alla prefettura di Reggio Calabria chiedendo un incontro per chiarire definitivamente la problematica, ma non abbiamo ricevuto risposta. Anche l’amministrazione è completamente assente – riprendono – il presidente non lo vediamo mai, il segretario non vuole parlare con noi è una situazione esasperante››. Secondo le dichiarazioni degli operai, inoltre la delibera di impignorabilità per il secondo semestre 2012 è stata presentata con un ritardo di circa cento giorni, un rimando che potrebbe aver creato difficoltà nella sua approvazione. ‹‹La delibera – spiegano i dipendenti della comunità montana Aspromonte Orientale – doveva essere notificata al tesoriere entro la prima decade di giugno al fine di essere attiva dal primo di luglio e valida per gli ultimi sei mesi dell’anno, ma non è stato così, in quanto al deliberazione della giunta esecutiva è avvenuta il 17 settembre, e la sua pubblicazione l’otto di ottobre, un ritardo immenso che forse ha contribuito ad impedire la sua approvazione con un ulteriore danno per noi››. Una situazione, quella denunciata dai dipendenti che ‹‹non ci permette più di andare avanti, non solo si sentiamo completamente soli, ma anche inutili, facciamo purtroppo parte di ente che è morto, ma ora siamo stanchi vogliamo delle risposte››.
ADELINA B. SCORDA