di Ilario Balì
CAULONIA – Ieri ampi vuoti, oggi il bagno di folla. E’ ufficiale: a Caulonia tira più una setola di cinghiale che un Consiglio comunale. A neppure 12 ore dal civico consesso sull’approvazione del bilancio, la sala consiliare del municipio è stata presa d’assalto da una nutrita rappresentanza dei residenti nelle frazioni montane, alle prese con la devastazione delle proprie colture ad opera degli invadenti mammiferi. Un sit-in pacifico e proficuo, per una situazione di notevole disagio. Calatria, Campoli e Ursini le frazioni più colpite, zone montane il cui territorio viene coltivato da quasi tutte le famiglie per il proprio sostentamento. Già lo scorso anno furono raccolte e inviate a Regione e Comune 300 firme per chiedere l’abbattimento dei cinghiali. Il sopralluogo effettuato dall’Atc ha accertato un numero eccessivo di capi di bestiame, ma poi non se ne è fatto nulla. Oggi i residenti nelle periferie ci riprovano. Ad ascoltare le loro istanze il sindaco Ninni Riccio, con gli assessori Lorenzo Commisso e Maurizio Sorgiovanni. La Giunta è pronta a deliberare lo stato d’emergenza, prima di investire del problema anche il governatore Oliverio e il comitato dei sindaci.