di Adelina B. Scorda
BOVALINO – A oltre un anno dalla prima esondazione del torrente Malachia e dall’impraticabilità del ponte che consente l’accesso al lungomare dato sud di Bovalino è stato approvato con deliberazione n.238 dalla commissione straordinaria del Comune il progetto preliminare che prevede gli interventi necessari alla risoluzione delle criticità.
A oggi il torrente Malachia, non risultava inserito in alcuna programmazione, presupposto fondamentale per consentire all’Ente di accedere a risorse finanziarie attraverso l’inclusione del progetto nel Repertorio Nazionale degli Interventi per la Difesa del Suolo (Re.N.D.is), ma ancor più grave sarebbe l’assenza del torrente Malachia dalle mappature del PAI (Piano per l’Assetto Idrogeologico).
Nella progettazione presentata, preceduta da una relazione tecnica, si specificano le condizioni di esondazione del torrente e il numero di abitanti potenzialmente a rischio, informazioni, va detto, tutte già trasmesse alla protezione civile regionale. Il preliminare elaborato e verificato oltre che dai tecnici comunali, dai responsabili della protezione civile dell’Ente e dai funzionari regionali, va ad analizzare le cause, individuando gli interventi necessari alla risoluzione delle gravi criticità insistenti nell’asta fluviale. Ma è il ponte di Malachia, unico accesso al lungomare lato sud, che presenta le maggiori criticità. A inquadrare la delicata condizione del sito le rilevazioni del geologo incaricato dell’Autorità di Bacino Regionale che, già nel 2015, rappresentava “una seria situazione di pericolo e di minaccia all’incolumità pubblica e la sicurezza urbana”. Un anno fa la prima esondazione e poco più di un paio di settimane fa sotto le piogge torrenziali di fine novembre la seconda, tanta la paura numerosissimi i danni. Negli anni il torrente Malachia è stato abbandonato da tutte o quasi le amministrazioni, diventato una discarica abusiva a cielo aperto rappresenta il maggior pericolo per i cittadini che vivono lungo le sue sponde.
Altro tratto interessato, il ponte di via Dromo che, scrive la commissione “presenta, un’altezza insufficiente alla portata di piena del fiume, inoltre – prosegue – le sezioni originarie dell’alveo in corrispondenza dei due ponti ubicati a valle – sulla SS106 e sulle ferrovie- sono state dimezzate per la realizzazione di un sottopassaggio viario”.
Superare le criticità, azzerare i rischi attraverso opere idrauliche adeguate, è questa la strada presa dal comune di Bovalino che prevede per l’intervento un importo di circa tre milioni di euro.
Intanto la Commissione straordinaria ha evidenziato come la Regione Calabria, nell’ambito del Piano di manutenzione e sistemazione idrogeologica e idraulica degli alvei, abbia previsto per Bovalino risorse finanziarie pari 800 mila euro per interventi di carattere manutentivo, oltre a sollecitare interventi urgenti, approvando un Protocollo d’Intesa, già sottoscritto il 15.11.c.a. con il Consorzio di Bonifica Alto Jonio Reggino, finalizzato alla realizzazione di lavori mirati alla difesa del suolo, con particolare riferimento alle attività volte a mitigare il dissesto idrogeologico del territorio.