di Adelina B. Scorda
BOVALINO – E’ stato approvato nella seduta odierna della giunta comunale presieduta dal sindaco Mittiga il progetto sulla videosorveglianza, un passo necessario che l’amministrazione vuole e deve portare a termine. Quest’ultimo atto da parte dell’esecutivo consentirà al progetto, visionato sotto richiesta dell’amministrazione da carabinieri, polizia, guardia di finanza e guardia costiera (al fine di verificare che i punti d’interesse delle telecamere siano dislocati omogeneamente sul territorio, intersecandosi con i punti di sorveglianza delle forze dell’ordine in modo da realizzare una copertura quasi totale del comune), di andare entro breve in appalto alla Suap ( stazione unica appaltante) step che consentirà subito dopo i controlli e le verifiche di rito che la gara per la realizzazione del progetto si renda esecutiva.
Un piano di sicurezza, questo, realizzabile attraverso un finanziamento ottenuto attraverso i PON sicurezza relativi alle quattro regioni Obiettivo Convergenza, di cui se ne sente parlare da tempo e che a causa di blocchi, rielaborazioni progettuali e incombenze burocratiche si è dilungato nel tempo. Gli ultimi avvenimenti criminosi oltre che ai continui atti di microcriminalità che nell’ultimo anno sono aumentati in maniera esponenziale richiedano oltre alla doverosa condanna verbale e morale per quanto accaduto nell’arco di poche settimane ai sindaci di due comuni limitrofi: il sindaco di Benestare Rosario Rocca e lo stesso sindaco di Bovalino, provvedimenti pragmatici per consentire alla cittadinanza una serenità che attualmente sta via, via scemando. Intanto dall’incontro avvenuto ieri in prefettura tra il sindaco, il Prefetto di Reggio Calabria e i vertici delle forze dell’ordine sono giunte significative rassicurazioni. In occasione dell’incontro, Mittiga non ha solo discusso di quanto accaduto la notte di mercoledì, ma ha presentato un visione globale del comune evidenziando l’enorme criticità, sul piano della sicurezza che sta caratterizzando negativamente Bovalino. Cronache, quelle vissute che lasciano storditi e che come è inevitabile che sia quando si ha a che fare con personalità di rilievo amministrativo, s’intrecciano con decisioni politiche sfociano, a volte in accuse velate e in insinuazioni pericolose, come nel caso del consigliere Domenico Vadalà. A tal proposito sul sito www.radiovenere.it ne leggiamo le dichiarazioni: ‹‹Le vergognose speculazioni e il tentativo vigliacco di coinvolgere la mia famiglia nell’immediatezza dell’evento delittuoso che ha colpito la persona del Sindaco mi hanno distratto impedendomi di fatto di esprimergli personalmente la mia piena e totale solidarietà per il vile atto di cui è stato vittima, atto che condanno pienamente e con fermezza. Avrei voluto farlo nel Consiglio Comunale del 13, ma il rinvio della seduta consiliare me lo ha impedito. Lo faccio ora, pertanto attraverso la stampa in modo da fugare da possibili strumentalizzazioni il mio pensiero su atti criminosi che minano la civile e pacifica convivenza. Qualcuno, disconoscendo volutamente la storia professionale ,la rettitudine morale, il senso di legalità che hanno da sempre contraddistinto la mia persona e tutta la mia famiglia […] ha insinuato che uno dei miei figli sarebbe stato uno degli autori dell’atto intimidatorio, inoltre – continua nella missiva il consigliere Vadalà – le accuse rivolte alla mia famiglia, avvalorate da talune superficiali e irresponsabili dichiarazioni che hanno di fatto collegato l’attentato al Consiglio Comunale del 5 marzo durante il quale in maniera democratica e civile si è discussa la mozione di sfiducia verso l’ Amministrazione Mittiga sono soltanto e solo delle spudorate vergognose calunnie››. Affermazioni che dovranno essere corrisposte da un atto di civile responsabilità da chiunque le abbia sostenute ‹‹menzogne – per le quali ci si dovrà assumere la responsabilità di ciò che detto››. E ancora continua Vadalà ‹‹Confido ciecamente nell’operato delle forze dell’ordine e mi auguro che presto venga accertata la verità sul vile attentato […]. A riguardo sto preparando e presto presenterò un esposto-querela a tutela della onorabilità mia, dei miei figli e della mia famiglia. Come Consigliere Comunale confermo il mio impegno politico, dai banchi dell’opposizione, che da parte mia sarà sempre improntato sul confronto dialettico e civile oltre che sul rispetto delle legge a salvaguardia degli interessi esclusivi di tutta la comunità bovalinese››. Intanto le forze dell’ordine stanno indagando sull’accaduto e forse nei prossimi giorni i nomi delle due persone che la notte di mercoledì diedero fuoco all’auto del sindaco ad oggi in fase di identificazione, forse salteranno fuori.