di Gianluca Albanese
REGGIO CALABRIA – A quanto pare, l’era dei rimborsi facili e automatici in seno all’Asp di Reggio Calabria è finita. Con determina numero 798 di oggi, ad esempio, il direttore dell’Ufficio Affari Generali ha revocato la precedente determina n° 798 dello scorso 12 novembre con la quale si era autorizzato l’ufficio economico finanziario a rimborsare le spese legali sostenute dall’ex direttore generale Rosanna Squillacioti, pari a 24.410,34 euro.
La Squillacioti, infatti, aveva ottenuto dalla Corte di Cassazione il rigetto dell’appello del Pm a fronte di una decisione del Tribunale del Riesame e altre giurisdizioni, che aveva, di fatto, ritenuto infondata la notizia di reato nel procedimento penale 3405/13 «In quanto – si legge nella determina – gli elementi acquisiti nelle indagini preliminari non apparivano idonei a sostenere l’accusa in giudizio».
Insomma, l’ex manager della sanità reggina non è colpevole e per questo l’Asp aveva deciso di rimborsarle i soldi spesi per l’avvocato.
Ma l’applicazione ferrea di una nota dei commissari straordinari al vertice dell’Asp di Reggio Calabria, impone di pensarci dieci volte prima di erogare somme di denaro che non siano relative a spese obbligatorie attinenti il funzionamento dell’azienda e l’erogazione dei servizi essenziali per l’utenza, e quindi il direttore dell’Ufficio Affari Generali Angela Minniti ha revocato la precedente determina, sospendendo, di fatto, il rimborso alla Squillacioti «Nelle more – è scritto nella determina di oggi – della realizzazione di una compiuta disamina degli atti relativi al rimborso delle spese legali, allo scopo di fornire idonee delucidazioni e chiari elementi valutativi da sottoporre all’attenzione dei commissari straordinari, dai quali emerga l’obbligatorietà dei suddetti rimborsi, in applicazione di precise disposizioni contrattuali e regolamentari, con previsione della successiva riproposizione, fatta salva ogni ulteriore motivata determinazione».
Tradotto in soldoni, significa che i soldi verranno rimborsati all’ex Dg solo dopo che i Commissari Straordinari avranno constatato che la somma è effettivamente dovuta in maniera obbligatoria, segno che la spending review non guarda in faccia nessuno, nemmeno l’ex manager.
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