R. & P.
La cattura del latitante Matteo Messina Denaro è una notizia di incalcolabile importanza. Con questa cattura si chiude una fase storica drammatica per il Paese. La tenacia, la forza e le competenze messe in campo dallo Stato di diritto contro chi avrebbe la pretesa di essere antistato hanno finalmente e giustamente prevalso. Certificando ancora una volta che lo Stato è sempre più forte di qualsiasi mafia e criminalità organizzata. Ai Carabinieri, alle forze dell’ordine tutte, alla magistratura vanno i complimenti di tutto il gruppo Consiliare Lega per Salvini Calabria che io rappresento ma più in generale di ogni cittadino onesto che si riconosce in un ordinamento di diritto democratico e giusto. Pur consapevoli dell’impossibilità di abbassare la guardia oggi per la nostra democrazia è un giorno di grande valore.
Giuseppe Gelardi capogruppo Lega
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“Il Consiglio regionale della Calabria ringrazia le forze dell’ordine, la Magistratura e tutte le persone che hanno contribuito alla cattura di Matteo Messina Denaro”.
È quanto asserisce il presidente Filippo Mancuso, che aggiunge: “la cattura del pericoloso latitante è decisamente un grande risultato. Nel contrasto alla criminalità organizzata, che rappresenta un disvalore assoluto da estirpare, perché compromette i diritti dei cittadini e la dignità del Paese, lo Stato vince sempre. Oggi è una bella giornata per la Repubblica!”.
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“Stamattina, con una brillante operazione, le Forze dell’Ordine hanno posto fine alla latitanza che durava da trent’anni del criminale Matteo Messina Denaro, considerato il successore di Totò Riina. Una grandissima vittoria per lo Stato con un significato importante, non esiste impunità, nessuno può sfuggire, se colpevole, alla giustizia e l’arresto di Matteo Messina Denaro ne è la conferma. Un plauso particolare va alla magistratura e alle Forze dell’Ordine che per lunghi anni, in silenzio e tra mille difficoltà e connivenze, hanno indagato, seguito tracce e piste per raggiungere questo risultato eccellente. Uno Stato democratico non si arrende mai e prima o poi, assicura alla giustizia i criminali come Matteo Messina Denaro. Oggi è una giornata bellissima e gli applausi dei cittadini palermitani che hanno accompagnato le fasi dell’arresto del super latitante sono rinfrancanti e fanno sperare per il meglio”.
Lo scrive in una nota Amalia Bruni, vicepresidente della Commissione Antindragheta del Consiglio Regionale.
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«L’arresto di Matteo Messina Denaro segna un’indiscutibile vittoria dello Stato, riconosciuta soprattutto dagli applausi dei cittadini di Palermo che hanno accompagnato l’operazione dei Carabinieri del Ros».
È quanto afferma l’assessora alla Legalità e Sicurezza del Comune di Reggio Calabria, Giuggi Palmenta, dopo la cattura del capo di Cosa Nostra.
«La speranza – ha aggiunto – è che lo stesso Messina Denaro possa contribuire, adesso, a fare chiarezza su una latitanza durata 30 anni e sui tanti episodi nefasti che l’hanno caratterizzata, conscio che il suo potere deviato non attecchisce più in una società sempre più consapevole e coraggiosa nel contrastare e denunciare fenomeni mafiosi che affamano, insanguinano e impoveriscono i territori».
«L’ultimo successo della magistratura e delle forze dell’ordine – continua Palmenta – si aggiunge ai tanti raggiunti in Sicilia, in Calabria e, più in generale, nell’intero Paese. Sempre più attente e puntuali operazioni di polizia descrivono la pervasività della criminalità mafiosa dal Sud al Nord d’Italia e, in particolare, in aree che, fino a qualche tempo fa, si pensava fossero impermeabili a certi condizionamenti. Nessuna città, dunque, è immune e, proprio per questo, diventa fondamentale l’operato di ogni Procura, di ogni magistrato, e naturalmente delle forze di polizia, che svolgono un ruolo importante in un contesto di repressione, ma soprattutto nella diffusione di fiducia e speranza nei cittadini. L’egregio lavoro portato avanti a Palermo si è, così, tradotto nei tanti applausi di gente comune, un segnale di speranza per il futuro, che non ha abbassato la testa di fronte al boss più ricercato di sempre perché, purtroppo, le ferite aperte sono ancora tante e troppe».
«La cattura di Messina Denaro – conclude l’assessora – non può che spingere il pensiero, prima di tutto, al per sempre piccolo Peppino Di Matteo, fino ad arrivare ai magistrati Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Antonino Scopelliti. Su questi e su tanti altri fatti di sangue il Paese pretende verità e giustizia per arrivare ad individuare mandanti e responsabili a qualsiasi livello».