DI SEGUITO RIPORTIAMO LA LETTERA DEL SINDACO DI ARDORE INDIRIZZATA-ALLA JONICA HOLIDAYS-ALL’OSSERVATORIO AMBIENTALE DIRITTO PER LA VITA E AL PRESIDENTE DELL’ASSEMBLEA DEI SINDACI DELLA LOCRIDE:
Leggendo in questi giorni i vari interventi sulla stampa e sui media che, con diverse sfaccettature, trattano i gravissimi e reali problemi ambientali che pesano come un macigno sui nostri territori, non posso che associarmi alle grida di protesta che, giustamente, si levano da più parti, in merito all’annosa questione riguardante la tutela dell’ambiente e del territorio e, più in particolare, il tema della depurazione delle acque fognarie, da cui dipende in massima parte l’inquinamento marino con tutto ciò che ne consegue.
Registriamo le preoccupazioni degli operatori turistici che, all’approssimarsi della stagione estiva, chiedono ai vari livelli istituzionali “interventi urgenti per un mare pulito”, perché proprio dalla salubrità delle acque marine del nostro Jonio, come dalla pulizia dei nostri centri abitati, dal rispetto della nostra terra, delle nostre fiumare, dei nostri territori montani e di tutto l’ambiente che è interessato dalle nostre attività umane, dipende buona parte della economia del settore in cui molti di loro hanno investito impegno e risorse. Ho volutamente ripetuto più volte l’aggettivo “nostre” proprio perché tutti noi, a cominciare dai responsabili delle Istituzioni Regionali, Territoriali, per passare agli operatori, economici, turistici, commerciali, agricoli ecc., e finendo – ma non ultimi per importanza- ai cittadini, abbiamo, seppur a livelli differenti, la responsabilità e l’onere civico e morale di adoperarci per custodire l’integrità e la bellezza, o quello che ne resta, della nostra terra.
Come semplice cittadino, ma ancor di più come amministratore, ogni volta che si riprende, sotto ogni forma, a trattare di questo argomento, mi si riaprono ferite antiche e ricordi amari che, oggi, mi sento di partecipare a quelli di voi che, in ragione della giovane età, non lo ricordano; dal 1993, cioè dalla prima volta che sono stato eletto sindaco (questa è la terza esperienza), infervorato dal dibattito ambientalista, ho messo tra i primi obiettivi da raggiungere quello inerente l’oggetto della corrente argomentazione. Mi ricordo (chiedendo aiuto alla memoria d’archivio del mio PC) di quando nel 1994, iniziai un lungo braccio di ferro con la Regione e con la Provincia sulla questione della depurazione, delle discariche e della salvaguardia delle fiumare e riaffiora forte la delusione di allora nel risentire “il senso di impotenza e nello stesso tempo di rabbia … di fronte alla “danza grottesca” di denuncia del problema e rinuncia alla soluzione, tranne a scaricare, sul malcapitato Sindaco che si impegna a trovare qualche soluzione compatibile con le risorse, le responsabilità finali” . “ Finché il Commissario per l’Ambiente – dicevamo nel proseguire negli anni la lotta – non metterà in opera un piano territoriale di discariche o di aree di stoccaggio per la raccolta differenziata dei vari tipi di rifiuti o materiali di risulta e non si avvierà un processo “culturale e strutturale” teso a comprendere e ad arginare il grave problema, subiremo, nostro malgrado, una irrefrenabile proliferazione esponenziale di discariche, soprattutto in vicinanza o, addirittura, nei corsi d’acqua…” Al tempo martellavo di messaggi i responsabili ed i media, appalesando che “….solo una reale e ferma volontà di affrontare organicamente e sinergicamente il delicato problema, soprattutto da parte del Commissario per l’Emergenza Ambientale, con azioni concrete, potrà determinare una inversione di tendenza ed il raggiungimento, seppure nel tempo, degli obiettivi di salvaguardia ambientale, unanimemente condivisi”. Risultati ottenuti, ahimè, molto scarsi: nessun reale piano organico a livello regionale per affrontare e risolvere la questione depurazione, discariche, degrado territoriale, a fronte di ingenti finanziamenti europei andati persi.
Tornavo alla carica nel mio secondo mandato e nel 2001 scrivevo un po’ a tutti i potenziali interlocutori dell’epoca, ribadendo testualmente che della questione ambientale “… il sottoscritto, già sindaco di Ardore, ha fatto oggetto di una dura battaglia (fin’ora persa), sollecitando con scritti, assemblee e proteste formali, un interessamento ad ogni livello, atto a debellare il problema: (A S.E. il Prefetto di RC, Al Presidente Della Giunta Regionale; Al Presidente della Giunta Provinciale; All’Assessorato all’Ambiente della Regione Calabria; All’Assessorato all’Ambiente della Provincia di Reggio Cal; Alla Capitaneria di Porto di Reggio Cal.; Al Presidente dell’Assemblea dei Sindaci della Locride; Al Sig Direttore Generale ASL 9 Locri)” ed in più occasioni invitavo “… gli Enti Regionali e Provinciali a fare una seria riflessione sul tema dei depuratori e sull’inquinamento marino e a predisporre un “piano operativo ambiente” organico, affinché si possa ovviare a tutte le carenze presenti sul territorio calabrese in merito alla depurazione delle acque fognarie ed alla raccolta e smaltimento dei rifiuti (organici, inerti, metallici, chimici, etc).” rimarcando ancora come “…un mare pulito, i torrenti rispettati e non ridotti a discariche sono le prime scommesse culturali su cui ogni calabrese che tenga al proprio territorio ed alla sua valorizzazione in senso di civile vivibilità e di promozione turistica, dovrebbe puntare.”
In numerose altre occasioni, abbiamo stigmatizzato “…la lentezza con cui viene attuato il piano regionale sui depuratori e come sarebbe necessario un rinnovato e maggiore impulso da parte del Settore Ambiente della Regione Calabria per mettere in pratica, attraverso i canali amministrativo finanziari di competenza ed anche attraverso l’utilizzo nel campo degli aiuti comunitari, quanto giacente sulla carta in materia di costruzione di una rete efficiente di depuratori modulari, consortili, che rappresentano un passo importante verso la tutela ambientale.”
Non intendo tediarvi elencandovi tutte le occasioni in cui, pubblicamente e per iscritto, ho esternato tutte le mie perplessità sulla lentezza, farraginosità ed inefficienza a più livelli, sull’argomento ambiente; una per tutte, vi allego una mia lettera del 2004 che sintetizza destinatari, tenore e contenuti di tante altre simili.
Ovviamente questo mio dire ha anche l’obiettivo di dimostrare che, la salvaguardia ambientale non può essere attuata con “interventi urgenti” o “provvedimenti tampone” , ma è un frutto che richiede un lungo processo di maturazione “culturale” che deve attraversare varie tappe e coinvolgere tanti attori, dal cittadino al Presidente della Regione. Quindi possiamo dire, senza falsa modestia, che chi la dura la vince e che la problematica ambientale, per quel che riguarda Ardore, ha imboccato le vie di una definitiva soluzione e i risultati, infatti, sono sotto gli occhi di tutti, nonostante le difficoltà del contesto. Ciò, come desumibile da quanto sopra detto, è il traguardo di un percorso di impegno e sacrificio condotto per più di 20 anni i cui ultimi atti, si sono concretizzati sotto l’amministrazione Campisi e la gestione commissariale, con l’avvio della raccolta differenziata porta a porta. Gli ultimi dati ci dicono che Ardore differenzia circa il 50% dei rifiuti solidi urbani, cosicchè questa Amministrazione, con l’intento di raggiungere il traguardo del 75%, ha acquistato, con proprie risorse, altri 1200 kit ( 6000 mastelli) che sono già in distribuzione e che andranno a coprire la quasi totalità del fabbisogno del territorio comunale.
Affiancata a questa attività , è stata già da tempo attivata l’isola ecologica, nella quale i cittadini possono autonomamente conferire, nelle ore e nei giorni indicati, i rifiuti ingombranti, oppure rivolgersi al Comune o direttamente alla società appaltatrice, per concordare le modalità di ritiro gratuito a domicilio.
Per quanto riguarda la depurazione delle acque reflue, in questi ultimi anni è stato realizzato un nuovo moderno depuratore consortile, in parte alimentato ad energia solare, che colletta e depura le acque fognarie dei comuni di Ardore, Sant’Ilario e Portigliola. I buoni risultati delle analisi periodiche delle acque prodotte dalla depurazione ne attestano l’efficienza. In questi giorni ci stiamo adoperando per effettuare interventi preventivi, in vista del maggiore carico fognario che, verosimilmente si verificherà nei prossimi mesi estivi.
La realizzazione ed il mantenimento di tutto quanto sopra, ovviamente impegna una considerevole parte delle risorse del bilancio di questo Comune ma, nonostante le difficoltà che ne possono derivare in questi tempi di magra, noi siamo fermamente convinti di continuare su questa strada.
Concludo con un invito sincero e accorato a tutti i colleghi sindaci: sia al primo posto della vostra azione amministrativa, la salvaguardia e la custodia di questa nostra terra: tutto il resto è secondario.
Giuseppe M. Grenci, sindaco
Ardore 24.05.2016
DI SEGUITO INVECE RIPORTIAMO LA LETTERA CHE IL SINDACO DI ARDORE AVEVA INDIRIZZATO IL 24 MARZO DEL 2004 AL S.E. il PREFETTO DI REGGIO CALABRIA-E.P.C. AI SINDACI DELLA LOCRIDE- ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE- AL COMMISSARIO DELEGATO PER L’EMERGENZA AMBIENTALE DEL TERRITORIO DELLA REGIONE CALABRIA- AL RESPONSABILE DEL SETTORE BONIFICHE ARCH. CARLO DICEMBRINI- ALLA REGIONE CALABRIA UFFICIO DEL GENIO CIVILE-ALL’AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI REGGIO CALABRIA-ALL’ARPACAL SEZIONE PROVINCIALE-ALLA PROCURA DELLA REP. C/O TRIBUNALE DI RC:
Eccellenza,
approfittando dello spunto datomi dalla lettera allegata a firma del responsabile del Settore Bonifiche dell’Ufficio del Commissario Delegato per l’Emergenza Ambientale della Regione Calabria (condivisibile appieno sul piano formale ma non nella sostanza della sua reale applicabilità), mi permetto di importunarLa per un argomento, che ho sollevato più volte ed in diverse sedi, riguardante la pianificazione e l’attuazione, a più livelli, di interventi sulla salvaguardia ambientale e del territorio che, anche se così non sembra, hanno attinenza con la legalità e la sicurezza; cerco di spiegarmi: sono stato sindaco di Ardore (Comune finanziariamente dissestato) dal 1993 al 1997 ed ora, come Lei sa, lo sono di nuovo dal giugno 2002 a tutt’oggi; in questi anni, tra l’altro, con l’Amministrazione tutta, mi sono costantemente e caparbiamente prodigato per richiamare l’attenzione dei numerosi Enti preposti, sui gravissimi problemi ambientali del territorio comunale e del comprensorio della Locride che, come intuirà, per la loro vastità e complessità, sopravanzano di gran lunga le possibilità di un intervento efficace o risolutore da parte del singolo municipio.
Oltre ad evidenziare con obiettività i problemi agli Enti superiori interessati, ho evidenziato più volte ed in anni diversi, anche sui mezzi di informazione, i pericoli emergenti dal protrarsi della nota situazione di degrado ambientale del territorio e delle aree peri-urbane, sollecitando un’azione sinergica tra i vari soggetti delegati alla gestione del problema che è diventato veramente una emergenza.
In particolare ho insistito ripetutamente perchè:
- si effettuasse una pulizia e bonifica delle foci dei torrenti utilizzati, irresponsabilmente, da anni come discarica a cielo aperto;
- si trovassero soluzioni per bonificare le discariche dimesse e per evitare il fenomeno estivo del “mare sporco”, potenziando le reti e gli impianti di depurazione;
- si individuassero aree geograficamente e geologicamente adatte alla istituzione di isole ecologiche e discariche per inerti, omogeneamente distribuite sul territorio, in modo da eliminare gli alibi di chi obietta – talora giustamente- che l’unica discarica per inerti autorizzata nella nostra provincia si trova a moltissimi chilometri di distanza (Melicuccà) e che, quindi, è inevitabile infrangere le regole in tal senso.
I risultati di questa battaglia, se si eccettuano alcuni interventi tampone in comuni limitrofi, per il comune di Ardore si sono limitati a sopralluoghi, promesse di progetti e di interventi, ma, fin’ora, nulla di concreto. Eppure questo Comune è impegnato, anche con un certo successo, in campagne di sensibilizzazione civica rispetto al problema RSU, Ingombranti ed Inerti, ma non ha, e non potrà mai avere, la possibilità di risolvere autonomamente il problema nella sua globalità.
Restano, quindi, ancora aperti per la Locride i problemi dell’inquinamento del mare e delle coste e dello stato di degrado idrogeologico ed ambientale di alcuni corsi d’acqua e, specificamente per il Comune di Ardore ed il limitrofo Comune di S. Ilario, l’emergenza idro-geo-ecologica della fiumara di Condojanni (argini demaniali ridotti ad una orribile pattumiera, una discarica abusiva di ogni sorta di rifiuto, sollevamento del livello dell’alveo rispetto alle zone limitrofe – fra l’altro densamente abitate -, eutrofizzazione della foce, etc.).
Su questo corso d’acqua e sul suo stato di malattia sono state scritte da molti anni decine di lettere e redatti atti congiunti tra i comuni limitrofi di Ardore e S. Ilario, sempre trasmesse alle competenti Amministrazioni, ma mai, come dicevo, è emerso un riscontro concreto da parte di alcuno.
Anche sul potenziamento del depuratore di Ardore M.na ed il collettamento del depuratore di Ardore Superiore e delle reti fognarie dei vicini comuni di S. Ilario e Portigliola , opera che sembrava dovesse essere realizzata l’anno scorso, tutto tace.
Oggi alla beffa si aggiunge il danno, Eccellenza: i sindaci, ed il sottoscritto in particolare, cui le varie leggi e decreti demandano il controllo del territorio, sono costantemente “mitragliati” da avvisi, diffide, denunce all’autorità giudiziaria e quant’altro, per aver omesso, per non aver vigilato, per non aver fatto …: il sindaco è diventato, talora tangibilmente il capro espiatorio e il colpevole supremo dei mali della nostra società.
Noi sindaci non ci vogliamo sottrarre alle nostre responsabilità, ma, nel contempo, dato che responsabilità ci sono, devono essere precedute o accompagnate dal trasferimento di risorse adeguate ad affrontare tali situazioni (Le allego relazione dell’UTC di Ardore che quantifica i costi di una operazione di bonifica sulla citata fiumara).
E’ chiaro, ritengo, che per la gravità e vastità dei fenomeni descritti, si abbia la necessità di interventi organici e concertati tra Regione, Provincia e Comune al fine di rimuovere le cause vere del problema (cioè la mancanza di un piano territoriale di discariche o di aree di stoccaggio per la separazione o la raccolta differenziata dei vari tipi di rifiuti o materiali di risulta, il reperimento delle risorse, una campagna di sensibilizzazione, prevenzione e repressione degli abusi); tali azioni, per le responsabilità e l’impatto anche culturale che comportano, devono essere, a nostro avviso, indifferibilmente messe in atto dalla Regione Calabria attraverso le Azioni di Sistema previsti dai Fondi Strutturali Europei per tramite del Commissario Delegato, di concerto con i Comuni e la Provincia.
Riteniamo che i problemi di cui abbiamo accennato, siano di rilevanza strategica per il rilancio e la riqualificazione della Locride che, per deliberato dell’Assemblea dei sindaci, ha scelto la via del Turismo come percorso da privilegiare per lo sviluppo della zona; ma quale turista si avventurerebbe oggi in un territorio degradato, sia dal punto di vista ambientale che urbanistico, carente di strutture ed infrastrutture, debole, quindi, per capacità attrattiva e competitiva rispetto ad altre aree del paese e della stessa Calabria?
Eccellenza, comprenda e compatisca queste amare e scontate osservazioni, ma, mi creda, su questi argomenti, che non hanno nulla di strumentale, noi sindaci ci troviamo quasi sempre soli, senza risorse e senza difese.
Questa battaglia, Sig. Prefetto, come Amministratori e come Calabresi non vogliamo e non possiamo perderla perché una sconfitta, ora, su questo piano, sarebbe irreparabile; chiediamo, quindi, il Suo aiuto ed un autorevole intervento nelle sedi opportune; Le proponiamo anche un incontro nel prossimo mese di aprile, previo accordo su data e luogo, disponibile ad ospitare ad Ardore Lei e tutti coloro che leggono per conoscenza, per meglio documentare la situazione, esplicitarLe le nostre preoccupazioni e ricercare le possibili soluzioni.
Con molta cordialità,
Giuseppe M. Grenci, sindaco
Inviata il 24.03.2004
Prot. 2019