di Gianluca Albanese
SIDERNO – Proseguirà nelle aule di tribunale la battaglia condotta da tre anni dal professor Francesco Ferraro, che dal 2015 contesta le modalità di conduzione dell’Ambito territoriale di caccia Reggio Calabria 2, con particolare riferimento alle nomine del comitato di gestione che, lo scorso 11 dicembre, risulta essere decaduto a causa del venir meno del numero legale per il suo insediamento, dopo le dimissioni di altri due componenti.
E’ stata fissata per il prossimo 13 febbraio, infatti, l’udienza per la discussione della denuncia presentata dallo stesso Ferraro, dopo che questi si è opposto all’archiviazione, inizialmente proposta dal Pubblico Ministero.
I FATTI
Tre anni fa, esattamente il 18 febbraio del 2015, venivano notificate le nomine dei componenti il comitato di gestione dell’Ambito territoriale di caccia “Reggio Calabria 2”, nel numero di venti persone, come previsto dalla normativa vigente.
Francesco Ferraro eccepiva subito la nomina di sei componenti non aventi diritto, perchè al terzo mandato consecutivo, mentre da statuto vige il divieto di nomina per più di due volte consecutive.
Un’iniziativa, quella di Ferraro, che diede la stura a un lungo braccio di ferro con il comitato di gestione, fatto di reiterate richiste di accesso agli atti amministrativi, richieste di intervento della forza pubblica durante alcune riunioni, fino alla sospensione dello stesso Ferraro, notificata dall’allora presidente Pietro Audino il 9 maggio 2015 che nella lettera inviata al docente scriveva che lo stesso “dovrà considerarsi sospeso” dagli organi di gestione dell’Ambito territoriale di caccia.
Una sospensione contestata immediatamente da Ferraro, che rilevò come solo il presidente dell’allora Provincia di Reggio Calabria (ora Città Metropolitana) fosse l’unica autorità deputata a comminare provvedimenti disciplinari verso i membri dei comitati di gestione dell’Atc.
A suffragare la sua tesi, arriva la comunicazione formale da parte della Città Metropolitana di Reggio Calabria che, su richiesta di Ferraro, lo scorso anno conferma l’inesistenza di provvedimenti disciplinari a suo carico.
Per tornare ai giorni nostri, dopo le dimissioni dei presidenti Pietro Audino prima, e Giuseppe Musco poi, rimase in carica nel ruolo il dottor Renato Meleca che, come detto, lo scorso 11 dicembre, non ha potuto far altro che prendere atto della decadenza del comitato di gestione, per la sopravvenuta mancanza del numero legale (minimo 11) dei suoi componenti.
Ora, dunque, sarà il tribunale di Locri a occuparsi della vicenda, con l’udienza fissata per martedì 13 febbraio.