di Gianluca Albanese
SIDERNO – Un questionario da distribuire alle strutture ricettive e ai locali per valutare l’impatto della realizzazione del video relativo al brano “Alla Salute” di Jovanotti, girato mercoledì scorso tra Scilla e Gerace.
È quanto verrà fatto nelle prossime settimane, a cominciare dai due borghi che hanno ospitato le riprese della clip affidata al regista reggino (e cosentino d’adozione) Giacomo Triglia. Un esperimento da estendere nelle zone limitrofe. Del resto, l’intento è quello di misurare l’efficacia dell’azione messa in campo dalla Regione Calabria e dalla Fondazione “Calabria Film Commission”, con a capo il commissario Anton Giulio Grande e che ha visto nel project manager Giampaolo Calabrese una figura fondamentale per la buona realizzazione della videoproduzione.
Al momento non si conoscono nel dettaglio le domande, ma di sicuro ci sarà quella con la quale si chiederà agli ospiti di queste due località turistiche, già assai gettonate, se sanno che a Scilla e Gerace sono state girate le scene del video, al fine di sapere se sia stato raggiunto l’effetto desiderato da chi ha finanziato l’opera.
Ovviamente bisognerà attendere tutta la fase di post produzione e la messa in rete del video, ma il Dipartimento per il Turismo della Regione Calabria e il relativo assessorato con a capo Fausto Orsomarso (presente alla conferenza stampa di mercoledì sera a Gerace insieme al Commissario Grande) credono parecchio alla scelta fatta, ovvero di utilizzare i fondi del Piano di Azione e Coesione (nella fattispecie la misura di “Calabria Straordinaria”) per finanziare un video tale da diffondere in Italia e nel mondo intero l’immagine positiva della Calabria.
Gli esempi che arrivano da altre regioni, d’altro canto, sembrano andare nella direzione di una conferma della bontà della scelta fatta: Puglia e Trentino hanno investito molto in termini d’immagine anche se il modello più simile a quello indicato nelle ultime settimane in Calabria pare sia quello della Basilicata che proprio attraverso il cinema ha tratto giovamento, avviando una decisa azione di rilancio dei flussi turistici.
Due i film fondamentali, seppur molto diversi tra loro, girati nella regione confinante con la Calabria: “La passione di Cristo” del 2004 (produzione americana con riprese fatte a Matera e dintorni e Mel Gibson protagonista) e soprattutto “Basilicata coast to coast” di e con Rocco Papaleo. Due pellicole che hanno acceso i riflettori su una regione che ne ha guadagnato parecchio in termini di notorietà, al punto che Matera è stata Capitale Europea della Cultura nel 2019. Insomma, le bellezze ci sono (vedi i Sassi di Matera) ma serviva un mezzo per farli conoscere al grande pubblico e in questo il cinema sembra aver fatto la propria parte.
Oggi la Calabria appare a un bivio: sfruttare la scintilla accesa col video di Jovanotti per attrarre produzioni cinematografiche più strutturate e importanti ma tali da emulare quanto accaduto in Basilicata o avvitarsi in sterili polemiche provinciali fino a perdere anche questa occasione. La Locride, in particolare, ha avviato da un paio d’anni il percorso per diventare Capitale Italiana della Cultura nel 2025 e il video di “Alla salute” non potrà che fare bene alla causa. La filiera stessa, dalla Film Commission alle strutture private di casting, logistica e maestranze locali, ha dimostrato di essere all’altezza del compito. E allora perché non crederci?