di Gianluca Albanese
LOCRI – “Dopo gli anni della crisi economica, continua ad aumentare la produzione di rifiuti speciali in Italia. Nel 2016 aumenta del 2% rispetto all’anno precedente e raggiunge i 135 milioni di tonnellate a fronte di 30 milioni circa di tonnellate degli urbani”.
L’ex sindaco di Gioia Tauro Renato Bellofiore, anticipa alcuni dei temi che verranno affrontati nel convegno promosso dal movimento politico “Calabria 2025”, organizzato per sabato 30 giugno alle ore 18 nella sala consiliare del palazzo comunale di Locri.
Bellofiore sarà uno dei relatori più attesi, e da lui arriva una netta bocciatura dell’idea di un raddoppio dell’inceneritore presente nella sua cittadina.
“Tra i rimedi da attuare – spiega l’avvocato – a tutela dell’ambiente sicuramente la raccolta differenziata, il riciclo e la prevenzione (che però è più di competenza governativa con solleciti alle aziende produttrici di imballaggi a trovare alternative valide) costituiscono insieme un punto fermo.
Ma è la raccolta differenziata, che in Calabria stenta a decollare, che se fatta (e bene) andrebbe prima di tutti gli altri a scongiurare l’impatto ambientale dei rifiuti.
E’ su questo tipo di raccolta (differenziata) che ogni amministrazione comunale calabrese dovrebbe quindi puntare con progetti che, oltre a realizzare un efficiente servizio, producano anche nuove opportunità occupazionali”.
Ciò premesso, Bellofiore, che sabato interverrà insieme a l’ex assessore all’Ambiente del Comune di Roccella Ionica Vincenzo Bombardieri, al suo ex omologo del Comune di Locri Alfonso Passafaro, del capogruppo di Nuova Calabria in consiglio comunale a Bovalino Maria Alessandra Polimeno e l’ingegnere Margherita Tripodi, punta l’indice proprio sulla struttura gioiese, e sulle ricadute negative in termini di salubrità dell’ambiente.
“Scendendo – dichiara Bellofiore – dal generale al particolare, che ci riguarda direttamente, essendo la Piana di Gioia Tauro sede dell’unico inceneritore della Calabria, un altro aspetto di vantaggio da sottolineare nel fare la raccolta differenziata, è che con essa si spengono proprio gli inceneritori, così come accade nei Paesi del nord Europa. E’ anacronistico da parte della politica pensare ancora di realizzare a Gioia Tauro il raddoppio dell’inceneritore.
La scelta di attuare un raddoppio in una realtà territoriale dove già sono presenti altri impianti non propriamente amici della salvaguardia ambientale, vedi la centrale turbogas di Rizziconi ed il mega impianto di smaltimento percolato situato a Gioia Tauro, oltre a disincentivare la raccolta differenziata rischia di trasformare l’intero territorio pianigiano in una sorta di “pattumiera” della Calabria. Per quanto riguarda i danni alla salute studi scientifici – tra questi quello fatto dall’Istituto oncologico del Veneto – attestano come la presenza di inceneritori rappresenti un rischio per la salute pubblica dei residenti.
Un territorio come il nostro a prevalente vocazione agricola e turistica, con un raddoppio dell’inceneritore, andrebbe a trovarsi – argomenta l’ex sindaco gioiese – ulteriormente violentato e totalmente compromesso nelle potenzialità naturali di cui è dotato”.
C’è tempo per un appello finale all’esecutivo nazionale guidato da Giuseppe Conte.
“Da qui – conclude Bellofiore – parte questo mio intervento affinché ci sia una presa di coscienza da parte del nuovo governo a trazione Movimento cinque stelle che dall’opposizione, negli anni, ha sempre sostenuto tali tesi di chiusura degli inceneritori esistenti ed insieme alla Regione Calabria e alla città Metropolitana di Reggio tutelino ancora di più, rispetto a quanto si sta facendo, l’intera comunità della Piana di Gioia Tauro e quindi la Calabria stessa”.