RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA SEGUENTE NOTA STAMPA
«Eravamo quattro amici al bar/ che volevano cambiare il mondo/ destinati a qualcosa in più/ che a una donna e a un impiego in banca/ si parlava con profondità di anarchia e di libertà/ tra un bicchier di coca ed un caffè/ tiravi fuori i tuoi perché e proponevi i tuoi farò[…]». Se per raccontarsi sin dal principio bastasse una canzone,avremmo scelto questo brano degli anni ’90. Il concepimento di un contenitore di idee e iniziative ambiziose – che, seppur prematuramente, potremmo definire coraggioso, quantomeno per il delicato momento in cui nasce – era necessario e atteso da tempo. Ci voleva una scintilla che abbagliasse nel buio.
Tralasciando la boria che in questi casi segue un successo o cavalca l’onda dell’entusiasmo iniziale, va dato atto di un buon inizio, segnato da un piccolo risultato collettivo: l’acquisto di un defibrillatore per l’allestimento di un’autoambulanza. A questa prima iniziativa “Un cuore per Siderno”, abbiamo affiancato un concorso fotografico online per lo scatto che rappresentasse appieno Siderno, e che utilizzeremo in tutte le future occasioni come sfondo di grafica. Eventi che hanno infuso certamenteottimismo nei partecipanti e in noi propositori. Secondo la teoria del caos: “Se una farfalla batte le ali a Pechino, a New York si scatena una tempesta”. Fisica a parte, siamo pienamente convinti che dall’azione del singolo individuo scaturisca inesorabilmente una conseguenza più grande, e il nostro obiettivo è condizionare positivamente la sua azione. Come abbiamo avuto modo di dire Sidersicambia è un’idea in movimento. E per ideare ci si muove, dislocandosi dalle proprie convinzioni: confrontandosi, comprovando e ricredendosi. A nostro avviso ciò di cui Siderno è a lungo stata carente è di una sincera ed onesta interazione tra le parti che concretizzasse le migliaia di promesse lanciate in aria, create più per spirito demagogico che per volontà di cambiamento. Ci permettiamo di affermarlo a fronte della piega che il paese ha preso da un decennio a questa parte. In netta contrapposizione a ogni stereotipo di risorgimento civico, ci proponiamo umilmente di cooperare per l’amministrazione del territorio, veicolando i pareri della gente sulla gestione e quindi su tutte le scelte che, aldilà del personale interesse, influiscono sulla quotidianità di tutti. Vorremmo esprimere il cambiamento che sogniamo per il mondo, parafrasando Gandhi, senza dover assumere le redini di un branco ma al contrario sensibilizzando i disillusi, che hanno da tempo deposto l’arma più temuta: ilgiudizio. In definitiva Sidersicambia è un bufalo a corna tese che non ha intenzione di fermarsi. E’ un progetto che trascende dal successo degli associati giacché in molti risiedono altrove, e si occupano di ben altro. Non vogliamo quindi palcoscenici in cui esibire la nostra fame di normalità, siamo convinti che finiremmo per ridurci a circolo privato, contagiati dal dislivello che si ha tra il predicatore e chi lo ascolta. Desideriamo immergerci nella folla fino a perdere il respiro e consigliare l’imbocco di una nuova direzione. Magari più ardua e di difficile realizzazione, ma di questo necessita il popolo (noialtri al di sotto del pulpito): della sensazione di essere determinanti per alleggerire quest’aria pesante e soffocante che ci costringe da anni a pregare, anziché chiedere.