di Gianluca Albanese
SIDERNO – «Sicuramente inquietanti i risvolti dell’inchiesta “mammasantissima” condotta dalla procura di Reggio Calabria. Un risultato notevole che richiama ancor più l’attenzione su quanto ha dichiarato il procuratore de Raho sulla possibilità che diminuiscano gli organici a causa delle richieste di trasferimento. E’ necessario pertanto che i parlamentari calabresi si facciano carico della necessità che il numero dei magistrati venga aumentato per sostenere il grande e importante lavoro compiuto, con l’obiettivo di aumentarne la portata e l’efficacia per nuovi importanti risultati contro la ndrangheta e i gruppi di potere che la sostengono».
Con questa nota stampa, la dirigente nazionale del Pd ed ex ministro Maria Carmela Lanzetta, interviene nel dibattito innescato dalle dichiarazioni rese ieri mattina dal Procuratore Capo di Reggio Calabria Federico Carierò De Raho, durante la conferenza stampa che ha fatto seguito all’operazione “Mammasantissima”.
De Raho, infatti, come riportato dal collega Consolato Minniti sul sito d’informazione www.lacnews.it, ha evidenziato la necessità che la Procura reggina possa essere presto rimpinguata con l’arrivo di nuovi sostituti.
«È in atto – ha spiegato il Procuratore – la revisione della pianta organica. Qui a Reggio siamo con una dotazione, sulla carta, di soli 26 sostituti procuratori. Tutto ciò che si fa è in mano a loro e vi dico che già solo per questa inchiesta sarà assorbito completamente uno dei più importanti pm. Attualmente, rispetto alla pianta organica, ci mancano due magistrati; quattro presto saranno trasferiti e ci ritroveremo in una situazione insostenibile».
Non è mancato un riferimento alla Procura di Catanzaro, da qualche settimana guidata dal magistrato geracese Nicola Gratteri.
«So – ha detto De Raho in conferenza stampa – che Catanzaro sarà potenziata parecchio, come è giusto che sia. Ma nessuno pensi che potrà accadere che arrivino più uomini lì e nessuno o quasi a Reggio Calabria. C’è necessità in entrambe le sedi di una dotazione organica molto più ampia. Del resto, queste indagini lo stanno dimostrando: è proprio Reggio Calabria la città dalla quale parte la testa della ‘ndrangheta, dove vengono decise le strategie che riguardano tutti i locali attivi. Di conseguenza non è pensabile che proprio questa sede rimanga al palo».
Fin qui il Procuratore Capo di Reggio Calabria. Quello di Maria Carmela Lanzetta, è uno dei primissimi (e per la verità non numerosi) appelli ai parlamentari calabresi affinché si facciano carico del problema sollevato da De Raho.