di Gianluca Albanese (ph. Enzo Lacopo)
LOCRI – Non erano stati autorizzati dalla Soprintendenza Architettonica dei Beni paesaggistici i lavori di riqualificazione del marciapiede di corso Vittorio Emanuele, iniziati lo scorso mese di maggio e appaltati per un costo di 441.032,43 euro.
In sede di redazione del progetto esecutivo, infatti, al Comune non si è tenuto conto che, trattandosi di luoghi aperti al pubblico sottoposti a tutela monumentale, era necessario chiedere il parere alla Soprintendenza che, come è noto, verifica e controlla che qualsiasi tipo di lavoro pubblico svolto rispetti la tutela di un centro storico che, come nel caso di Locri, mantiene ancora palazzi d’interesse monumentale, realizzati tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo.
E così, nonostante la circolare trasmessa nel 2010 dall’allora Soprintendente a tutti i sindaci delle province di Reggio Calabria e Vibo Valentia, che informava loro della norma (promulgata nel 2008) che impone la non cantierabilità di simili lavori senza l’autorizzazione preventiva della Soprintendenza, si continuano a commettere dimenticanze che portano, come nel caso dei lavori iniziati solo pochissime settimane a Locri, alla ricezione di un “Fermo lavori” da parte della Soprintendenza stessa.
Un obbligo di legge che, in questo caso, sembra essere stato disatteso dai soggetti coinvolti nel procedimento: non l’ha osservato la giunta comunale, che con delibera numero 100 del 30 settembre 2014 aveva approvato il progetto preliminare; non l’ha osservato il capoarea al Comune Mario Monteleone che ha approvato il progetto esecutivo con contestuale determinazione a contrattare; non l’ha eccepito la Stazione Unica Appaltante Provinciale, che lo scorso 15 luglio, con bando numero 149/2015 aggiudicava in via provvisoria i lavori alla ditta “Scavi archeologici e restauri di Congiusta Vincenzo”.
Insomma, la Soprintendenza non se l’è ricordata nessuno. Ci hanno pensato i suoi funzionari a rilevare la mancanza della trasmissione degli atti da parte del Comune e a far bloccare immediatamente i lavori.
Ora, dunque, è l’arancione il colore prevalente nel corso Vittorio Emanuele di Locri: il colore delle recinzioni dei cantieri per i lavori dei marciapiedi lato mare (di cui uno antistante palazzo Nieddu del Rio) e quello degli ormai famigerati “ruderi Vacca” all’incrocio di via Garibaldi.
Due cantieri aperti chissà ancora per quanto, in uno degli angoli più ricchi di storia, bellezza e cultura dell’intera Calabria.
E ora, come andrà a finire?
Dalla soprintendenza fanno sapere che il sindaco Calabrese ha dato ampie rassicurazioni riguardo l’invio del progetto in questi giorni. Si presume, quindi, che la prossima settimana l’elaborato sarà esaminato dalla Soprintendenza che agisce nell’interesse dei centri storici e delle comunità, e non per mettere i bastoni tra le ruote a chi vuole realizzare i lavori.
Il rischio, però, riguarda la potenziale non sanabilità tout court ed “ex post” di certi errori che, se dovesse essere eccepita, si tradurrebbe in danni non rimediabili.
Staremo a vedere.
RITENIAMO DOVEROSO DARE SEGUITO ALLA RETTIFICA DELLA PRIMA STESURA DEL PEZZO, DOPO AVER RICEVUTO LA SEGUENTE RICHIESTA:
Caro Direttore, relativamente alla vicenda del fermo lavori, da parte della Sovrintendenza, dei marciapiedi nel centro urbano di Locri, La informo che con nota in data 23 giugno 2015 prot. n.12175 e quindi successivamente alla Determina 529 del 09 dicembre 2014, ho formulato richiesta al mio diretto Responsabile, Geom. Mario Monteleone, di essere sollevato dall’incarico di RUP. Da tale data infatti, tutti gli atti che hanno portato alla cantierabilità dell’opera non sono stati sottoscritti dallo scrivente. Alla luce di quanto sopra, Le chiedo gentilmente di voler rettificare il Suo Articolo il quale mi individua Responsabile del Procedimento dei lavori.
Sicuro di un immediato intervento di rettifica, Le Porgo Distinti Ossequi.
Gaetano Carpentieri
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