di Redazione
LOCRI – Il Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Locri, Ezio Arcadi, ha inviato un avviso di conclusione indagini preliminari a carico del sindaco di Locri Giovanni Calabrese, accusato di diffamazione nei confronti del capogruppo di opposizione in consiglio comunale Antonio Cavo e dell’allora consigliere comunale di minoranza Pino Mammoliti.
Lo riporta un articolo della collega Simona Musco, pubblicato a pagina 8 dell’edizione odierna de “Le Cronache del Garantista”.
I fatti contestati risalgono all’estate del 2013, quando proprio Mammoliti presentò un’interrogazione per chiedere lumi sull’agibilità dello stadio comunale di Locri, alla quale Calabrese rispose, a mezzo stampa, con delle affermazioni ritenute, dall’accusa «In alcun modo dimostrate, dal tenore larvatamente minaccioso, difficilmente decifrabile e per ciò stesso maggiormente insidiose» quando, dopo aver premesso che, a detta di Calabrese, Mammoliti e Cavo (chiamato in causa come capogruppo) «Chiedono, al sindaco attuale, lumi su progettazioni ed appalti del quale entrambi dovrebbero conoscere verità evidenti e, soprattutto, verità nascoste» il sindaco afferma che «Un giorno però, potrei anche stancarmi, ed in un momento di debolezza umana, immaginare di scendere al loro livello e ricambiare con la stessa moneta, chiedendo lumi su pagamenti non dovuti di incarichi professionali, terreni pubblici usucapiti e rivenduti, espropri milionari di terreni, tributi comunali mai pagati, tributi comunali cancellati, incarichi professionali a colleghi di studio, consulenze, viaggi e prestazioni in progetti comunitari, ma sono certo che tutto ciò non ritornerebbe alla città risorse e lustro che cattivi politici hanno sottratto».
Espressioni, queste, considerate dalla Procura «a carattere lesivo».
Calabrese, assistito dall’avvocato Giovanni Scarfò del foro di Locri, ha venti giorni di tempo per difendersi nei modi e nelle forme previste dalla legge.
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