di Gianluca Albanese
SIDERNO – «È arrivato il momento di decidere da che parte stare. È vero che non ci sono soluzioni semplici e che ogni cosa in questo mondo è sempre più complessa. Ma per affrontare i cambiamenti epocali della storia è necessario avere una posizione, sapere quali sono le priorità per poter prendere delle scelte. Noi stiamo dalla parte degli uomini scalzi. Di chi ha bisogno di mettere il proprio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o di sopravvivere.
È difficile poterlo capire se non hai mai dovuto viverlo.
Ma la migrazione assoluta richiede esattamente questo: spogliarsi completamente della propria identità per poter sperare di trovarne un’altra. Abbandonare tutto, mettere il proprio corpo e quello dei tuoi figli dentro a una barca, a un tir, a un tunnel e sperare che arrivi integro al di là, in un ignoto che ti respinge, ma di cui tu hai bisogno.
Sono questi gli uomini scalzi del 21°secolo e noi stiamo con loro.
Le loro ragioni possono essere coperte da decine di infamie, paure, minacce, ma è incivile e disumano non ascoltarle.
La Marcia degli Uomini Scalzi parte da queste ragioni e inizia un lungo cammino di civiltà.
È l’inizio di un percorso di cambiamento che chiede a tutti gli uomini e le donne del mondo globale di capire che non è in alcun modo accettabile fermare e respingere chi è vittima di ingiustizie militari, religiose o economiche che siano. Non è pensabile fermare chi scappa dalle ingiustizie, al contrario aiutarli significa lottare contro quelle ingiustizie.
Dare asilo a chi scappa dalle guerre significa ripudiare la guerra e costruire la pace.
Dare rifugio a chi scappa dalle discriminazioni religiose, etniche o di genere significa lottare per i diritti e le libertà di tutte e tutti.
Dare accoglienza a chi fugge dalla povertà significa non accettare le sempre crescenti disuguaglianze economiche e promuovere una maggiore redistribuzione delle ricchezze.
Venerdì 11 settembre lanciamo da Venezia la Marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi.
In centinaia cammineremo scalzi fino al cuore della Mostra Internazionale di Arte Cinematografica. Ma invitiamo tutti ad organizzarne in altre città d’Italia e d’Europa.
Per chiedere con forza i primi tre necessari cambiamenti delle politiche migratorie europee e globali:
1. certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature
2. accoglienza degna e rispettosa per tutti
3. chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti
4. Creare un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino
Perché la storia appartenga alle donne e agli uomini scalzi e al nostro camminare insieme».
Quello che avete appena letto è il manifesto della “Marcia delle donne e degli uomini scalzi”, in programma venerdì 11 in tutte le strade d’Italia.
Una manifestazione di sensibilità e di vicinanza a chi scappa da situazioni di guerra, fame e carestia.
A Siderno si è deciso di aderire all’iniziativa in maniera spontanea, attraverso il coinvolgimento di singoli cittadini particolarmente sensibili al tema e a tutto ciò che riguarda il sociale, la giustizia e la legalità.
Senza sigle di partito e di organizzazioni. Senza simboli, a parte quello dei piedi scalzi che percorreranno la distanza che dal palazzo comunale di piazza Vittorio Veneto porta al Commissariato di P.S. di via Amendola. Andata e ritorno.
Due luoghi metaforici, due presidi dello Stato scelti per emulare il cammino, spesso senza speranza, di chi riesce a giungere in Europa ma poi attende mesi, anche anni, prima di ottenere documenti, permessi e autorizzazioni richieste per proseguire il proprio viaggio e raggiungere la meta desiderata.
Una permanenza forzata in centri di concentrazione e detenzione, o in strutture gestite da associazioni e cooperative che in alcuni casi hanno come unico fine il profitto economico.
E così, alle ore 17,50 ci sarà il raduno davanti al palazzo comunale, per proseguire fino al Commissariato e tornare lì.
Hanno già dato la propria adesione alcuni cittadini noti per la loro sensibilità ed attenzione al sociale, come Bruno Grenci (organizzatore dell’evento in loco), Nicola Frammartino, Pino Mammoliti, Liliana Esposito Carbone, Mario Congiusta, Antonio Guerrieri, Luigi Errigo, Dino Audino, Maria Grazia Messineo e Maria Antonella Gozzi.
Ma le presenze – assicurano gli organizzatori – saranno parecchie e da tutto il comprensorio.
Per informazioni si può contattare l’indirizzo bruno.grenci@tiscali.it.