di Gianluca Albanese (foto e video di Enzo Lacopo)
BOVALINO – Il centrodestra s’è desto. Almeno quello rimasto fuori dalle stanze dei bottoni, che finalmente, dopo otto mesi dalle elezioni regionali (dalle quali è uscito nettamente sconfitto) torna a riflettere e a dialogare pubblicamente e lo fa ripartendo dal territorio. Anzi, dalla periferia. Da quella Locride sempre più ai margini dell’agenda politica regionale e nazionale. Questo centrodestra riparte dal convegno organizzato stamattina dall’associazione “Nuova Calabria”, che da tempo non è solo un fenomeno locale, ma si propone come punto di riferimento di chi, nel nostro comprensorio, vorrebbe un profondo rinnovamento della classe dirigente di Forza Italia e di tutto il centrodestra, ed è convinto che si possa riprendere il filo interrotto dopo le consultazioni elettorali di novembre, ripartendo proprio dal candidato Governatore uscito sconfitto dal voto, ovvero Wanda Ferro, che stamani ha fatto il pieno di consensi e di attestati di stima.
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Già, se la Ferro (che è anche vicecoordinatore regionale del partito di Berlusconi) è la stella polare, la galassia che potrebbe aggregarsi – forse lo sta già facendo – è abbastanza composita.
Stamani, oltre a Nuova Calabria rappresentata dall’ex senatore Franco Crinò (principale organizzatore del convegno) e dal consigliere provinciale Sandra Polimeno, da Antonella Avellis e Peppe Caruso di Siderno, da Alfonso Passafaro e il suo gruppo di Locri, da Gianfranco Sorbara di Ardore, solo per citarne alcuni.
Minimo comune denominatore, dunque, Wanda Ferro. Unica rappresentante di rango regionale presente oggi, stante l’assenza giustificata di Stefano Caldoro (colpito da un lutto in famiglia) e quella, forse meno giustificata, di Iole Santelli.
Due assenze di peso che, unite a quella del moderatore (anch’egli giustificato da seri motivi familiari) hanno fatto iniziare l’incontro con una malcelata tensione, che però si è via via stemperata, tanto che molti sono stati i contenuti emersi nelle due ore di lavori, ai quali hanno partecipato, nella seconda ora, anche i consiglieri regionali Giampaolo Chiappetta e Mimmo Tallini.
Ha aperto i lavori Franco Crinò, che in premessa ha detto che «Non avremmo titolo per interferire nell’organizzazione dei partiti, ma qualcuno si doveva pur prendere la briga di convocare per discutere tutti insieme questo centrodestra che appare smarrito».
Non manca un cenno sulle questioni di stretta attualità.
Sul referendum riguardante la modifica dello Statuto regionale, Crinò ha detto che «Firmare la sua richiesta rappresenta lo spartiacque tra chi vuole il buon funzionamento della Regione e chi no» e l’operazione Erga Omnes, figlia di quell’inchiesta “Rimborsopoli” che, secondo Crinò «Al di là del percorso giudiziario, pone un problema di legittimazione della politica. Il competitor di Renzi – ha aggiunto – potrà esserci solo se il centrodestra sarà unito, ecco perché c’è l’imperativo della mediazione. C’è un problema di personale politico: il consiglio provinciale è sterile, quello regionale è impantanato e la deputazione è evanescente».
Già, l’imperativo della mediazione. A una condizione, però: «Che Wanda Ferro – ha detto Crinò – deve avere un ruolo più diretto. Perché – si è chiesto – il centrodestra non si è mai riunito dpo le elezoni regionali». Quindi, l’altro affondo che sembra diretto soprattutto a certi esponenti reggini di partito: «Chi non ha votato Wanda Ferro non può sedersi al tavolo del centrodestra che verrà».
Non manca un pensiero a Sandra Polimeno «Fatta fuori dalla giunta provinciale – ha detto Crinò – per una sconosciuta».
La stessa Polimeno, dopo aver premesso che «Nuova Calabria ha aderito alla campagna “Posto occupato” contro i femminicidi», è andata dritta al punto: «Non sappiamo se faremo parte del centrodestra; di sicuro però non vogliamo che ne faccia parte chi ha portato la coalizione in queste condizioni, non disdegnando il trasversalismo o la politica dei due forni, come Cannizzaro che in Provincia fa parte di un gruppo consiliare e in Regione di un altro».
Nel ricordare che «Il centrodestra che verrà dovrà tenere conto del lavoro svolto sul territorio da associazioni come Nuova Calabria e dal nostro modo propositivo d’intendere la politica. Vogliamo stimolare il dibattito, ma facciamo il tifo – ha concluso – per gente passionale, onesta e spendibile».
Wanda Ferro, nel suo intervento, ha dapprima ringraziato gli organizzatori «E tutti i coraggiosi – ha detto – che si sono candidati con me alle Regionali di novembre o alle Comunali di maggio», per poi fare un cenno a Rimborsopoli «Che – ha detto – ci rattrista e allontana la gente dalla politica, togliendole anche la capacità di discernimento» e uno al centrodestra che verrà «Che parte sì da Forza Italia ma dovrà essere allargato a tutte le migliori realtà associative come questa, eliminando chi fa il doppio gioco e ha sostenuto il centrosinistra a novembre e facendo diventare Forza Italia finalmente finalmente un partito basato sulle regole, in cui non è possibile che due firmatari del documento pro referendum come Morrone e Graziano ritirino la propria sottoscrizione o addirittura impedire a due consiglieri votati da un sacco di gente, come Tallini e Orsomarso di fare parte del gruppo consiliare di Forza Italia».
Quindi, si è aperto il dibattito.
Il sidernese Peppe Caruso ha ammesso di guardare con attenzione a quanto accade in Nuova Calabria e pensando al centrodestra che verrà ha indicato la sua ricetta: «Questione morale e coraggio di fare – ha detto – scelte nuove e capaci di far volare alto la coalizione, ripartendo da priorità programmatiche come Turismo e Agricoltura».
Alfonso Passafaro, passionale come sempre, ha dapprima espresso compiacimento per l’iniziativa «Finalmente, si ritorna a discutere tutti insieme dopo otto mesi», puntando l’indice contro chi, pur dichiarandosi di centrodestra, non ha partecipato attivamente alla campagna elettorale di novembre o, peggio, ha fatto altre scelte.
«Sotto il palco della campagna elettorale – ha detto – non c’erano né i parlamentari e né i consiglieri uscenti, e nemmeno quegli amministratori eletti grazie ai voti del centrodestra che poi non hanno fatto nulla in occasione delle elezioni, salvo poi dire che il centrodestra è solo quello che hanno nella loro mente». Passafaro non fa nomi, ma il riferimento appare diretto al sindaco di Locri Giovanni Calabrese.
«Per queste persone – ha detto – non ci dev’essere posto nel centrodestra che verrà. Perdoniamo tutti, ma teniamoli sotto controllo e fuori dai posti di comando, perché per questi ruoli ci vuole un generale come Wanda Ferro, amministratrice capace e leader grazie alla quale abbiamo scelto di impegnarci alle elezioni regionali, credendo fino alla fine alla vittoria».
Gianfranco Sorbara, in controtendenza, si è detto scettico sul ricorso al referendum sul nuovo Statuto regionale.
Prima delle conclusioni, affidate a Mimmo Tallini, Wanda Ferro, nel rispondere alle domande dei giornalisti, ha chiarito che lei, per forma mentis, dialoga con tutti «Anche con Berlinguer se tornasse in vita, perché – ha detto – i miei avversari politici non sono miei nemici», citando alcune delle contraddizioni della politica regionale: «In Regione, molti dirigenti che ci furono con Chiaravalloti e Scopelliti – ha detto – sono stati confermati da Oliverio», assicurando che da parte sua «Non c’è alcuna rincorsa alla leadership della coalizione. Quella – ha chiosato – la si conquista sul campo».
Senza peli sulla lingua il consigliere Tallini.
«Tutta la politica è provvisoria, al giorno d’oggi. I problemi non ce l’ha solo il centrodestra, ma anche il Pd e quello di Oliverio è solo un progetto di potere, per potersi spartire quello che resta, altrimenti – ha detto – come mi spiegate l’apertura indiscriminata ai transfughi del centrodestra. Il problema – ha aggiunto – è che mancano militanza e idealità: quando si faceva politica nelle sezioni e poi si conquistavano dopo anni ruoli di primo piano nei partiti, ci si preoccupava sempre dell’opinione pubblica, mentre oggi si vuole passare per buona l’idea di Oliverio di affidare il Governo della Regione a gente che non ha mai fatto politica: io da queste persone – ha detto – non mi farei mai amministrare».
Non è mancata, infine, da parte di Tallini, una bordata all’ex governatore Scopelliti: «Io, da assessore, dovevo aspettare anche sei mesi per parlare con lui, mentre l’allora sindaco di Stalettì (di centrosinistra) si vantava del fatto che veniva ricevuto tutti i giorni. Ora, quello stesso primo cittadino, è stato tra i primi ad abbandonare Scopelliti per sposare la causa di Oliverio, alla comparsa dei primi scricchiolii della coalizione».
Di seguito il video con due interviste realizzate prima del convegno, con Sandra Polimeno e Wanda Ferro.
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