(foto e video di Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
LOCRI- E’ stato inaugurato nella tarda mattinata odierna, l’Ostello della Gioventù di via Garibaldi, immobile finalmente e definitivamente restituito alla Città. Un procedimento che ha avuto inizio nel 2005, quando la Corte di Cassazione ha emesso una sentenza definitiva di assegnazione di un bene confiscato dall’Autorità giudiziaria alla famiglia Cataldo. Bene assegnato al Comune di Locri nel 2011 dall’Unità Beni confiscati a Reggio Calabria, destinandolo a struttura ricettiva, ovvero un Ostello della Gioventù a disposizione della comunità. Un progetto finanziato dal Pon Sicurezza durante l’Amministrazione Lombardo e poi portata a temine, dall’attuale Amministrazione Calabrese. Una struttura che ricopre una superficie di circa 1200 mq distribuiti su 4 piani, più un mezzo piano comprensivo di terrazza. Un’opera il cui intento dell’Amministrazione attraverso le proposte dell’intera collettività riguardanti la futura gestione, è “puntare su una completa fruizione della struttura ricettiva, un punto di riferimento per l’intero territorio locrideo, sia a livello di ospitalità che di immagine positiva della Città”.
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Diverse quindi, sono state le autorità civili, miliari, e religiose che hanno presenziato all’evento (assente il presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, a causa della sospensione del volo dopo il rogo di ieri a Fiumicino), familiari di vittime di mafia, autorità scolastiche e studenti, a differenza della rilevante scarsa partecipazione dei cittadini che, non si è potuto fare a meno di constatare.
La manifestazione si è quindi aperta con l’Inno di Mameli eseguito dai bambini dell’Istituto Maria SS Assunta, accompagnati dalla banda della Città di Gerace in collaborazione con l’Accademia Senocrito, diretti dal maestro Saverio Varacalli cui poi ha fatto seguito la tradizionale cerimonia dell’alzabandiera.
Da qui, si sono intervallati vari interventi, introdotti di volta in volta dalla giornalista di Telemia Maria Teresa Criniti.
Il primo cittadino Calabrese ha parlato di <<Vittoria dello Stato sulla criminalità organizzata>>, spiegando quello che andrà a rappresentare l’Ostello per la Città e per l’intero comprensorio, una struttura in grado di ospitare non solo giovani per la diffusione della cultura della legalità, ma al contempo, simbolo di rinascita, di speranza, continuando a contrastare l’illegalità con il supporto delle forze dell’ordine e dei cittadini onesti.
La consigliera delegata alle politiche giovanili Domenica Bumbaca, ha dedicato questa giornata, momento storico e significativo per la cittadina <<A tutti quei giovani, locresi, della Locride, della Calabria e del nostro Paese, che non hanno potuto vivere la loro fanciullezza, la loro giovinezza, in maniera serena accanto alla figura dei propri cari perché strappati da mano assassina e vile. A tutti i giovani che intendono perseguire la ragione e condividono sentimenti sani.Oggi per questa Città è un giorno strano. Un giorno di festa. Oggi si festeggia la vittoria dello Stato e la vittoria di quella comunità che vuole tutto questo. La risposta a chi pensa di poter comandare. Questa giornata è una tappa, una tappa di un percorso che si sta intraprendendo dall’intera Città, dalle Istituzioni scolastiche, dalle Agenzie educative, dalla Chiesa, dalle Forze dell’Ordine, dall’Amministrazione Comunale. Una Città, scossa, turbata e violentata nella Sua anima e che ha dovuto pagare per anni un caro prezzo, con la vita e i sacrifici di molti uomini e donne onesti. Oggi non dobbiamo parlare di quello che è stato. Oggi dobbiamo parlare dello Stato, allo Stato. Allo Stato dobbiamo chiedere i diritti basilari di ogni uomo: dignità, sicurezza, lavoro. Non dobbiamo pretendere dallo Stato ma fare in modo che lo Stato, che siamo anche noi, non possa pensare che questa terra sia sempre in emergenza>>.
<< Da qualche anno-ha proseguito la consigliera- grazie a tale azione preventiva e repressiva da parte dello Stato non possiamo non evidenziare una reazione positiva della Locri onesta, una reazione di riscossa e di rinnovamento, a partire, soprattutto, dai giovani. Dobbiamo vivere la legalità e non solo parlare di legalità. Oggi, possiamo dire che tanto è stato fatto, ma ancora c’è tanto da fare. E c’è bisogno dell’aiuto e dell’impegno di tutti. Dalle Istituzioni militari a quelle politiche a quelle amministrative, fino a quelle religiose. Da parte dell’Amministrazione Comunale di Locri l’impegno a favore della legalità non manca e non mancherà mai. Chiediamo però allo Stato, di non lasciarci soli. Chiediamo con forza e determinazione alle Autorità politiche provinciali, regionali e nazionali, reale attenzione ai nostri giovani, vi imploriamo di portare risposte ed azioni concrete sul nostro territorio, di dare una speranza, una speranza vera, una speranza concreta, ai giovani, ai nostri giovani che ambiscono a realizzare i propri sogni in modo onesto nella Città dove sono nati e cresciuti.
<< Il mio augurio- ha concluso- quale anche componente della Commissione legalità, è quello che fra qualche anno, i nostri figli, non dovranno parlare di confische di beni ma di patrimonio culturale, di occupazione, di opportunità. Potranno vivere e non sopravvivere. Potranno dire di vivere normalmente e semplicemente>>.
Un concetto quello del contrasto alla criminalità, poi ripreso dal vescovo Oliva, dal coordinatore regionale di Libera Calabria, Domenico Nasone, dall’onorevole Angela Napoli (membro della Commissione Parlamentare Antimafia), da Luigi D’Alessio, procuratore della Repubblica di Locri che ha definito il risultato conseguito <<Un esempio di legalità praticata>>; mentre il prefetto di Reggio Calabria, Claudio Sammartino, rievocando le parole di Don Pino Puglisi, altra vittima di mafia, ha ribadito che <<Lo Stato aiuta gli uomini a camminare a testa alta, affinchè ci sia un contagio positivo che emargini il fenomeno della ‘ndrangheta>>.
E a proposito delle vittime di mafia, a Stefania Grasso,figlia del commerciante assassinato a Locri nel 1989, è stato affidato il taglio del nastro.
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