di Gianluca Albanese
PLATI’ – Sono stati veementi le reazioni conseguenti alle esternazioni del presidente del Centro Studi Lazzati e giudice di Cassazione Romano De Grazia, che ieri, intervenendo nella polemica derivante dal cosiddetto “caso Platì” ha colpito, tra gli altri, anche il segretario regionale del Pd Ernesto Magorno, accostandolo alla dirigente regionale del partito di Renzi Maria Grazia Messineo, accusati entrambi di aver voluto sfruttare, nell’esperienza platiese, il lavoro svolto in quel centro negli anni scorsi dal Centro Studi Lazzati in maniera funzionale agli interessi del Partito Democratico. Qualcuno, stamattina, ha tirato fuori la copia di un giornale del 26 febbraio 2012, in cui la Messineo annunciava la sua decisione di candidarsi alle Comunali di Platì sotto il simbolo del Centro Studi Lazzati; altri, come lo storico militante della sinistra locale Domenico Trimboli, non hanno esitato a contattare la nostra redazione per esprimere tutto il loro dissenso nei confronti delle esternazioni di De Grazia, facendo quadrano attorno a Maria Grazia Messineo.
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«Contraddico al 100% quello che ha detto il giudice De Grazia – ha esordito Trimboli – anzitutto perché il lavoro svolto in questi anni da Maria Grazia Messineo a Platì è un grande segnale di vicinanza alla popolazione, specie nei momenti di bisogno come quelli del post alluvione del torrente Ciancio, e poi non è vero che Maria Grazia ha inteso strumentalizzare il lavoro fatto qui col Centro Studi Lazzati per cercare di fare radicare il Pd qui: il gruppo di sostenitori di sinistra esiste a Platì da diversi decenni. Anzi – ha proseguito Domenico Trimboli – c’è una solida tradizione di sinistra qui, che risale almeno agli anni ’70, quando io, da giovanissimo, scesi in piazza a manifestare insieme a tanti miei concittadini dopo la strage del treno Italicus, contro le bombe fasciste e la destra eversiva. Io stesso subii un attentato nel 1974».
Insomma, non c’era bisogno dell’intervento esterno per creare quell’humus di sinistra che, stando a quanto riferisce Trimboli, c’era già da un pezzo a Platì.
«Noi approviamo la Legge Lazzati – ha spiegato Trimboli – perché siamo di sinistra» ed è proprio a Lazzati che la Messineo chiese di intitolare il costituendo circolo cittadino del Pd.
Trimboli aggiunge: «Che bisogno c’è, da parte del giudice De Grazia, di scagliarsi contro una giovane come Maria Grazia Messineo che ci è sempre stata vicina? Dopo l’esondazione del torrente Ciancio e i danni devastanti che ha fatto a Platì – ha proseguito Trimboli – De Grazia non venne qui; la Messineo invece sì, e si attivò parlandone anche col presidente Oliverio, tanto che pochi giorni dopo il suo colloquio sono arrivati i geologi sulle zone alluvionate a redigere le loro relazioni. Maria Grazia Messineo è benvoluta e rispettata a Platì, perché ha davvero a cuore le sorti del nostro paese – ha concluso Trimboli – ed è ingiusto che subisca attacchi del genere».