di Gianluca Albanese
LOCRI – L’Azienda Sanitaria provinciale di Reggio Calabria, con deliberazione del direttore generale F.F. Ermete Tripodi numero 262 dello scorso 27 febbraio, ha erogato il preventivato acconto di due milioni di euro che si riferisce alle partite debitorie pregresse relative alla fornitura di acqua all’ospedale di Locri e di raccolta rifiuti. Tuttavia, nel corso dei controlli compiuti all’interno dell’Asp è emerso che alcune somme non sarebbero dovute, mentre per la definizione di altre è necessario un nuovo tavolo di transazione che veda coinvolta anche Equitalia. Il che significa che rispetto alla previsione di entrata per il Comune di Locri, pari a 4.208.159,55(frutto dell’accordo transattivo siglato il 21 gennaio, col quale il Comune di Locri ha rinunciato a incassare gli interessi sui crediti pregressi) potrebbe essere versato dall’Asp molto meno. Intanto, però, sono arrivati i due milioni a titolo di acconto. Ed è già qualcosa.
{loadposition articolointerno, rounded}
Ma entriamo nel dettaglio dei conti.
La relazione prodotta dal dirigente dell’ufficio Attività Tecniche e Patrimoniali dell’Asp di Reggio Calabria (P.O. di Locri) ha accertato quanto segue:
– i tributi relativi ai rifiuti solidi urbani pari a Euro 561.755,60 (per gli anni 2006/2014) sono tutti dovuti;
– i debiti relativi alle forniture idriche anteriori all’anno 2000 possono essere considerati prescritti. Inoltre, considerando che fino al mese di luglio 2012 l’ospedale di Locri depurava in proprio le acque reflue, il costo relativo alla depurazione, pari a € 201.309,73 oltre Iva va scorporato “così come – si legge nella delibera dell’Asp – erroneamente riportato nei prospetti emersi dal Comune di Locri”.
Insomma, dalla somma complessiva dei crediti vantati dal Comune di Locri, per tributi non pagati dall’Asp di Reggio Calabria, pari a 4.208.159,55, vanno tolti, oltre agli interessi attivi (già eliminati dal conteggio come concordato lo scorso 26 gennaio in fase di accordo transattivo);
– i crediti per fornitura di acqua dal 1995 al 1999;
– il costo relativo alla depurazione delle acque dell’ospedale fino al 2012, pari a € 201.309,73.
Quanto basta, insomma, per ridurre la portata dell’accordo stipulato il 26 gennaio nella sede dell’Asp coi vertici dell’azienda sanitaria – in testa il Dg facente funzioni Tripodi – da una parte e la delegazione locrese composta dal sindaco Calabrese, dal suo vice Sainato e dal segretario generale Scuglia.
Ma c’è dell’altro. Dalla delibera dell’Asp (o meglio, dalla parte che riporta i contenuti della relazione prodotta dal dirigente dell’Ufficio Attività Tecniche e Patrimoniali) si scopre anche che “non risulta alcun contenzioso in atto con il Comune di Locri riguardo la materia “tributi locali””, che “La quasi totalità dei tributi relativi ai Rifiuti Solidi Urbani è transitata alla riscossione di Equitalia SpA” e che “Per quanto attiene i ruoli comunali di fornitura idrica, risultano transitati alla riscossione di Equitalia SpA le annualità 2005 e 2006”.
Dunque, l’Asp ha pagato l’acconto di 2.000.000,00 di euro al Comune di Locri (esattamente sul totale della fornitura di acqua dagli anni 2008-2011) ma per la valorizzazione delle partite sospese si dovrà reincontrare coi rappresentanti del Comune di Locri e di Equitalia, al fine di procedere alla valorizzazione delle partite ancora sospese entro il mese di marzo.