di Enzo Romeo (foto fonte web)
Sconcertante ed improvvisa arriva la notizia della morte del grande Papa Francesco.
Siamo tutti intontiti. Siamo tutti tristi. Almeno quel tutti riguarda chi ha visto e sempre vedrà in Francesco l’uomo e il Pontefice che lo Spirito Santo ci ha mandato per sorreggere uno dei periodi più brutti della vita dell’umanità e più complessi della storia del mondo.
Mentre scriviamo le notizie sono ancora sommarie, ma il fatto c’è totalmente e nella sua tragicità. Sto a scrivere sulla tastiera con un senso di sgomento e di angoscia.
Credenti e non, cattolici e fedeli di altre religioni hanno perso una guida e un riferimento. Su questo non c’è alcun dubbio.
Francamente si resta senza parole. Avevamo ancora bisogno di lui. Era ancora necessario che il Santo Padre ci abbracciasse e ci protegesse con il suo sorriso, con il suo garbo e con la sua forza.
Non era amato da tutti. Del resto aveva rotto molti schemi convenzionali e sapeva di essere solo agli inizi del suo compito.
E adesso? Cosa sarà? L’interrogativo lo lasciamo in sospeso e ci raccogliamo in preghiera. Credo che anche gli atei, in qualche modo, in queste ore stiano pregando.