di Emanuela Alvaro
MARINA DI GIOIOSA IONICA – Gianni Pittella, candidato alle Elezioni europee per il Partito Democratico, in visita nella Provincia di Reggio Calabria ha incontrato gli elettori questa mattina. Accolto dal sindaco, Domenico Vestito, il quale nel salutarlo ha sottolineato che la sua presenza non è uno schierarsi, ricordando che, intraprendendo questo percorso amministrativo, è stato deciso di spogliarsi dalle casacche politiche e lavorare a prescindere dalle ideologie, per il bene del paese. Ha anche rimarcato l’assenza, pressoché totale, dei partiti politici nel periodo più buio per Marina di Gioiosa Ionica, dicendosi contento del cambiamento di rotta ora che il paese ha un’amministrazione democraticamente eletta.
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Anticipato dagli interventi di personaggi pubblici quali il senatore Sisinio Zito, l’imprenditore Danilo Lavorata e alcuni membri del direttivo provinciale del PD, moderati da Valentina Femia, Gianni Pittella ha spiegato ai presenti la sua idea di Europa e quella che la stessa uscendo dagli schemi precostituiti, potrà fare, a determinate condizioni, per il Mezzogiorno e per la Locride, riportando la frase del Premier Renzi, «c’è un derby in corso tra rabbia e speranza, si deve cercare di far vincere la seconda».
Ha posto e si è posto una serie di domande. Cosa fare del Mezzogiorno, dove nulla potrà cambiare senza una politica di sistema, pur nella consapevolezza di risorse presenti e spendibili. Rivolgendosi ai politici, in particolare ai futuri candidati alla carica di Governatore ha chiesto se la politica è pronta a non concederli a pioggia, solo per sagre e invece pensare a investirli sulla logistica, in una Provincia dove nonostante il Porto di Gioia Tauro non si sia creato un sistema intorno per un collegamento capillare, ciò che farebbe fare il reale salto di qualità.
Lo stesso per l’agricoltura, per la ricerca, per la formazione puntando sull’Erasmus e l’internazionalizzazione delle imprese.
Da uomo del PD si è chiesto se come partito si ha il coraggio di dire che la politica economica europea è sbagliata e che non sia possibile che tutto dipenda da un numero, il 3%. Ha parlato di cuneo fiscale e di tutto un percorso per riottenere la fiducia dei cittadini, riducendo il debito, riducendo la spesa ordinaria, ma nel modo più assoluto aumentare la crescita, in una Europa che non sia fondata solo sulla moneta, ma che abbia un governo politico.
Su input del senatore Zito ha confermato che a giugno si parlerà in un incontro di tutto questo in modo più approfondito.