R. & P.
86 giorni.
Ad oggi sono esattamente 86 giorni che i lavoratori della Locride Ambiente non percepiscono neanche un euro delle loro retribuzioni.
Siamo quindi giunti alla soglia dei tre mesi di ritardo (che per alcuni salgono addirittura a cinque mesi come nel Comune di Marina di Gioiosa) da parte della Locride Ambiente nel pagamento delle retribuzioni ai lavoratori ed è pertanto arrivato il momento di porsi alcune doverose domande su quale sia il gioco che si vuole giocare sulla pelle di questi lavoratori e delle loro famiglie che il dissennato comportamento aziendale ha messo in difficili condizioni di sopravvivenza economica
In primo luogo dobbiamo domandarci cosa sia una società dal bilancio milionario che trova le risorse economiche per promuovere ogni tipo di azione pur di evitare, nonostante sentenze di condanna già emesse, il pagamento di quanto dovuto ai lavoratori, ma che poi riesce ineffabilmente a non pagare i lavoratori in nessuno dei Comuni in cui opera.
La domanda, che rivolgiamo alle istituzioni, agli esponenti politici e ai candidati dei vari partiti che di qui a poco andranno a chiedere il consenso popolare per le imminenti elezioni regionali, è la seguente: che senso ha che continui ad esistere e ad operare una società come la Locride Ambiente che, incurante di tutto anche della propria natura parzialmente pubblica ed approfittando della lentezza della giustizia, vessa sistematicamente i propri lavoratori mettendoli alla fame ed ostacolando in ogni modo il loro legittimo pagamento.
Si badi bene, qui non si parla della difficoltà di un momento e di un periodo ma di una situazione strutturale in cui l’ultimo problema che la società sembra porsi è quello di pagare i lavoratori, trovando poi le risorse, siamo sicuri, per pagare tempestivamente le prebende degli amministratori ed i cospicui onorari ai propri legali per cause inutili che hanno il solo scopo di dilazionare ad ogni costo e con ogni mezzo il soddisfacimento delle legittime rivedicazioni economiche dei lavoraotri anche quanto statuite, si ripete, in sentenze o decreti ingiuntivi.
Amministratori che evidentemente sono affetti, a voler escludere altre situazioni, da evidenti problemi comportamentali che se non arrivano alla schizofrenia poco ci mancae che ciò nonostante continuano a gestire e ad operare con la connivenza del socio privato di cui gli amministratori sono espressione.
Socio privato che resta nell’ombra ma gestisce eccome le vicende aziendali e che poi, ciònonostante non si perita di candidarsi alle elezioni per come avvenuto alle ultime amministrative presso il Comune di Lamezia Terme (augurandoci che, ni vista delle prossime elezioni, non ce lo si ritrovi candidato nelle file del PD a Sindaco di Siderno…)
Una società del genere rappresenta, sia consentito dirlo, il degno specchio di quello che è oggi l’immagine della nostra Regione ormai allo sbando per mille motivi ed in cui sembra che non esistano limiti all’arroganza di chi si diverte evidentemente a vessare le categorie più deboli certo dell’impunità che gli deriva dall’assoluta assenza di controlli e dalla certezza che i responsabili di tale deficitaria gestione aziendale non verranno ai chiamati a rendere conto delle proprie nefandezze.
Qualcuno che animato da buone intenzioni e da un serio spirito di servizio decida oggi di candidarsi ad un ruolo nel prossimo Consiglio Regionale o in uno qualsiasi dei Consigli Comuali di prossima formazione crediamo debba porsi il problema di dare una qualche risposta a questi lavoratori che sono sì elettori ma prima ancora sono persone che non ci meraviglieremmo rompessero gli indugi da un giorno all’altro rifiutandosi di lavorare, e perchè no, interrompessero un servizio che solo loro sinora si sono preoccupati di mandare avanti ricevendo solo umiliazioni e delusioni.
Se questo è il modus operandi di una società per azioni di natura anche pubblica, allora francamente, e lo diciamo da calabresi orgogliosi di esserlo, non ci si può meravigliare se la nostra terra è considerata una terra di mafia perchè la mafia prima di essere un’organizzazione criminale è una mentalità, un modo di pensare in cui qualcuno pensa di poter fare quello che vuole, tanto nessuno lo chiamerà mai a rispondere delle sue azioni.
Visto il comportamento messo in atto dai rappresentanti della Locride Ambiente, riteniamo ogni ulteriore commento sul punto superfluo lasciando a chi ci legge ogni relativa e conseguente valutazione
Altra domanda doverosa che ci si deve porre poi è: perchè mai, nonostante la tempestiva attivazione da parte dei lavoratori a mezzo della scrivente O.S. dell’intervento sostitutivo delle Stazioni appaltanti previsto dalla legge per il pagamento delle retribuzioni dei lavoratori, a tutt’oggi alcune Amministrazioni, come il Comune di Siderno, hanno deciso di non dar corso al pagamento in questione a differenza di quanto avvenuto in passato senza fornire alcun riscontro alle numerose sollecitazioni avanzate al riguardo.
Cosa molto strana proprio in riferimento all’indicato Comune di Siderno che, fino a poco tempo fa, si era distinto nel senso contrario per il puntuale quanto preciso pagamento dei lavoratori di ogni singolo intervento sostituivo attivato.
Si è chiaramente verificato un evidente quanto inspiegabile cambio di direzione, che tra l’altro pone l’Amministrazione in contrasto con il dettato normativo vista l’obbligatorietà dell’attivazione dell’indicato meccanismo, al quale i Commissari pur tempestivamente a ciò sollecitati, non hanno inteso fornire alcun chiarimento.
Ecco questa è la situazione in cui si trovano i lavoratori e noi che li rappresentiamo.
Se non è Medioevo poco ci manca.
Se qualcuno ci ascolta che intervenga perchè ormai i lavoratori non ce la fanno più e il punto di rottura è pericolosamente vicino con conseguenze che diventa difficile prevedere.
Noi il nostro lo stiamo facendo, speriamo che qualcuno intervenga prima che sia troppo tardi.
La presente comunicazione viene inviata anche agli organi di stampa e radiotelevisivi per l’opportuna diffusione trattandosi di problematica di evidente rilevanza sociale cui è necessario dare la maggiore visibilità possibile.
Vibo Valentia, 25 novembre 2020
Il Responsabile Provinciale
Dello Slai – Cobas di Vibo Valentia
Nazzareno Piperno