di Serena Iannopollo
Achtung! Warning! Assolutamente vietato fare colazione al bar o comprarsi una maglia: potresti accidentalmente scivolare e romperti un braccio…oppure prenderti il covid, e senza ospedali non puoi essere curato. Quindi è lock down!Dovrebbe essere lock down da sempre, però. E’ chiusu! Kaine kaffe. Non chiedere, non uscire, potrebbero farti la multa e chissà poi se ti puoi permettere un avvocato per affrontare la causa. I bar sono chiusi e anche tutti gli altri negozi che non sono realmente necessari in questo momento, che però saranno necessari allo Stato quando si dovranno pagare le tasse. Ah sì, ci sono gli aiuti. Certo, certo. E poi c’è la cassa integrazione. Ah beh. I contagi ci sono: effettivamente siamo la PENULTIMA regione per numero di contagi, però la Calabria è rossa. Non per vocazione politica, non per il peperoncino. E’ rossa perchè NON CI SONO OSPEDALI, NON CI SONO MEDICI (quelli privati si!), NON CI SONO AMBULANZE. E come fanno i calabresi a curarsi, quindi? Come hanno sempre fatto: CON I VIAGGI DELLA SPERANZA. Chi avrebbe interesse ad equiparare la sanità calabrese a quella del resto dello stivale? Ma non ci pensa nessuno, nemmeno gli amministratori calabresi, che qualcosa ci guadagnano pure loro, o almeno si salvaguardano la poltrona. Curandoci fuori facciamo la parte dei bravi samaritani aiutando vari settori: settore dei trasporti, quello alberghiero, quello sanitario e pure quello culinario, perchè una volta che vai al nord per curarti dovrai pur mangiare, e dormire, e cercare di campare. Il tutto accade ormai da 160 anni nel completo silenzio e nella totale sottomissione dei calabresi che non alzano un dito, e neppure emettono un suono che possa molestare le orecchie d’oro degli amministratori. Non sia mai che la regione più povera d’itaGlia osi parlare e chiedere. Sarebbe il solito lamento! “Noi vi abbiamo portato la civiltà, ricordatelo!” Ok, ci avete portato la civiltà. Grazie. Ma gli ospedali non erano inclusi nella trattativa, o Garibaldi si è scordato di includerli quando ci consegnò a Teano, non avendo una cippa da fare e condannandoci alla sottomissione? E vabbè, ora il caffè al bar è vietato, che c’entra la storia? Mi viene in mente che il colore rosso è legato anche al primo Chakra, ed è il legame con le radici, la nostra terra. Eravamo già condannati, quindi. Però potremmo capovolgere le sorti di questa disgraziata regione, uscendo e chiedendo che i nostri diritti vengano rispettati, finalmente. E’ giusto protestare, è la base della democrazia, ma protestiamo affinchè ci restituiscano la sanità, e, prima della sanità, che ci restituiscano il diritto di parola, il diritto di contare esattamente come qualsiasi altra regione italiana! Siderno è in campagna elettorale e potrebbe portare un grande contributo alla causa: 192 sostenitori e 5 candidati a sindaco dovrebbero fare sentire la loro voce… che tanto i bar sono chiusi e non possono offrire caffè!