di Franco Crinò*
La visita di Salvini a San Luca ha confermato quanta … frenesia ci sia intorno a lui : in tanti, anche in Calabria e nella provincia di Reggio, stanno aderendo alla Lega. Non occupiamoci di questioni elettorali e di candidature, piuttosto di quelle programmatiche : i leghisti vecchi e nuovi si ritengono impegnati a sostenere il loro leader nella lotta senza quartiere alla mafia (che l’ha annunciata con parole molto forti ), a sollecitarlo perchè il suo governo vari politiche di sviluppo per il sud, ad aiutarlo a far dimenticare tutti i pregiudizi che la Lega ha avuto (?) nei riguardi dei meridionali. Gli applausi della gente del centro aspromontano a Salvini vorranno avere questa lettura : oltre che fare quello che deve fare in tema di sicurezza, il Ministro dell’Interno dovrà occuparsi di tutto il resto (infrastrutture, servizi, lavoro); prodigarsi per recuperare quanto possibile dal centro ritardi che si registrano negli enti calabresi, oggi guidati dal centrosinistra; rispettare la dimensione insieme umana e geopolitica della Calabria, che ha difronte a sè il Mediterraneo e con sè una storia che si carica di eventi ma non ne rimane mai irrimediabilmente sconvolta. Questa regione ha luoghi, risorse, talenti che non perdono valore, che, per fortuna, non rimangono soffocati dalle politiche sfavorevoli. Il contrasto alla criminalità organizzata, il rilancio del territorio, una politica di confronto sono sfide decisive. C’è un’apertura di credito per Salvini. Ma non sono consentite politiche “bugiarde”, raccomanderebbe Jacopo Rosatelli nel libro scritto a due mani con Gianrico Carofiglio (“Con i piedi nel fango”-Edizioni Gruppo Abete). Il quale parla – e da noi la cosa calza perfettamente, purtroppo – della proporzione morale che il disagio provoca nei territori svantaggiati, e della responsabilità connessa con l’uso del liguaggio da parte dei politici. Una campagna elettorale lunga (manca un anno per le elezioni europee ed un anno e mezzo per quelle regionali ), attenta da parte di tanti candidati a posizionarsi con i nuovi vincitori, a discapito dell’azione politica, si leggerebbe in maniera fortemente negativa. Ora, visto anche da San Luca, Salvini, può entrare in conflitto con l’alleato di governo, i 5 Stelle, che hanno stravinto al sud e hanno in testa politiche vecchie maniera, assistenziali, e persino con gli imprenditori del nord, che hanno l’interesse che gli investimenti continuino a farsi nei loro territori. L’idea di Salvini della Calabria “Paradiso fiscale” per gli over 65 appare come come un’iniziativa solidale (non strutturale ), e comunque, circoscritta. La polemica sullo scioglimento dei consigli comunali intanto divampa, lo Stato sta forzando inutilmente. Sul tema dell’amministrazione della giustizia, Salvini può entrare in conflitto con l’alleato storico, Forza Italia (in Calabria è sempre il socio di maggioranza del centrodestra), se non immagina su questo terreno una politica che, per essere efficiente ed efficace, deve essere rispettosa dei diritti. Che, insomma, non elimini il garantismo. Verso tutti.
*: ex senatore