di Gianluca Albanese
SIDERNO – «Riorganizzazione sanitaria» e «Modernizzazione della rete ospedaliera» sono due tra i principali temi del patto tra Regione Calabria e Governo nazionale annunciato in maniera solenne dal presidente della Giunta Regionale Mario Oliverio nel corso della seduta odierna del consiglio regionale.
Non è la prima volta che un presidente della Regione Calabria formula tali richieste al numero uno di palazzo Chigi (le altre sono connessione infrastrutturale, miglior trasporto ferrato e strade moderne, incentivazione dei rapporti commerciali, completamento della Salerno-Reggio Calabria e messa in sicurezza della Statale 106) ma stavolta le espressioni «Riorganizzazione sanitaria» e «Modernizzazione della rete ospedaliera» devono assumere un significato concreto e ben preciso, specie dopo l’ennesimo giro di vite dato proprio dal Governo nazionale alla sanità calabrese.
L’esito della mobilitazione dello scorso 17 ottobre, a tutela dell’ospedale e della sanità della Locride è stato a dir poco infruttuoso. Gridare la propria rabbia e l’indignazione per le condizioni in cui versa la sanità locridea, infatti, non basta e non produce effetti, specie se agli slogan, agli striscioni e ai messaggi diffusi non segue una piattaforma programmatica sostenibile.
Dire che le cose non vanno, infatti, non è sufficiente. Si corre il rischio di combattere una battaglia di retroguardia, come quella suggeritaci questa sera da un pur illuminato cittadino locrese, che viste le difficoltà in cui opera il personale del Pronto Soccorso dell’ospedale di Locri, propone il ricorso a un forte appello affinché il mondo del volontariato stia al fianco di medici e paramedici nelle festività natalizie alle porte.
L’idea è lodevole, ma il mondo del volontariato (e del terzo settore in genere) ha sempre fatto la propria parte e continuerà a farla in futuro, ma non può andare oltre una “pezza” da mettere nei periodi di particolare difficoltà.
E allora, serve tornare al concetto di “riorganizzazione sanitaria”, attingendo alle migliori menti nel campo sanitario, politico e istituzionale in genere per fare funzionare al meglio quello che c’è, in attesa di una ricostruzione della sanità su scala regionale.
A Locri, al momento, il reparto di Radiologia dell’ospedale funziona, ma il prezzo lo devono pagare i pochi medici e tecnici addetti, soggetti a turni di lavoro assai pesanti. Il reparto di Ortopedia è di fatto “declassato” a un ambulatorio, visto che non accetta più ricoveri per mancanza di personale e l’endoscopia digestiva non è messa sicuramente meglio, tanto che sono assai frequenti i ricoveri di pazienti della zona negli ospedali di Reggio e Catanzaro, nei casi più gravi e acuti.
Ebbene, iniziare proprio da qui, dalla riallocazione delle risorse umane dagli ospedali che i medici ce l’hanno a quelli che presentano carenze strutturali sarebbe già un primo passo. Qualcosa si è fatto (vedi il reparto di Pediatria) ma con i tempi biblici tipici della burocrazia regionale e nazionale.
Diverso è il discorso del Pronto Soccorso. Sono anni che sentiamo promesse di interventi strutturali, compresa la costruzione di un ingresso autonomo e più funzionale, rifatto ex novo. Fu una delle promesse fatte, a suo tempo, dall’allora direttore generale Rosanna Squillacioti, nel corso di una delle visite al nosocomio locrese. Sono trascorsi cinque anni e il Pronto Soccorso è sempre lì. Rispetto ad allora c’è solo il Triage attivo, per fare una prima selezione degli ingressi e attribuire ad ogni paziente un codice in base alla gravità del caso.
Ma non basta. Perché nonostante la presenza di quattro medici a turno al Pronto Soccorso, può capitare che i pazienti gravi vengano rispediti a casa – con le estreme conseguenze a cui talune vittime sono andate incontro – mentre altri vengono dirottati nei reparti senza avere necessità effettiva di ricovero.
Alla base di tutto, la mancanza del doveroso filtro da parte della sanità territoriale.
La chiusura indiscriminata di parecchie postazioni di guardia medica, avviata otto anni fa sotto il governo regionale Loiero, ha impoverito l’assistenza nel territorio, sovraccaricando di lavoro il Pronto Soccorso dell’ospedale, nel quale, nel frattempo, venivano mandati a lavorare molti medici che prima erano in guardia medica o in altre strutture sanitarie territoriali.
Uno spostamento tout-court, spesso senza la necessaria formazione professionale, con i risultati che sono gli occhi di tutti.
Nel frattempo, le poche postazioni di guardia medica rimaste (in primis quella nell’ex ospedale di Siderno) non hanno i mezzi per poter fare il filtro degli ammalati, e i pazienti, anche per casi all’apparenza non acuti, vengono spediti all’ospedale.
Da questi pochi esempi fatti emerge, oggi più che mai, la necessità di avviare un dibattito, nella Locride, tale da convogliare le migliori proposte, quelle più sostenibili e finalizzate solo alla cura degli ammalati, al fine di supportare l’azione di tutte quelle rappresentanze istituzionali (in primis la conferenza dei sindaci presso l’Asp di Reggio Calabria) e arrivare a migliorare la sanità locridea col contributo delle rappresentanze di categoria (Ordine dei medici, sindacati, associazioni, ecc.) in maniera realmente costruttiva e concreta.
Aspettare la manna dal cielo (sia da quello romano che da quello catanzarese) non serve; indignarsi e urlare la rabbia in piazza può non andare oltre un semplice sfogo.
Servono proposte concrete. Noi, come organo d’informazione nato e concepito nella Locride e per la Locride vogliamo dare il nostro contributo avviando un dibattito costante nel quale ci sia spazio per i medici, i rappresentanti istituzionali, le associazioni e i cittadini che hanno davvero a cuore la sanità locridea e calabrese, senza secondi fini e senza retropensieri.
Vogliamo fare in modo che l’attenzione sui temi della sanità comprensoriale sia costante, anzi crescente, senza cedere all’emotività e al qualunquismo, ma con un approccio razionale e pragmatico.
In questo momento, la sanità locridea ha bisogno di tutti, nessuno escluso.
Noi faremo la nostra parte. Aiutateci con le vostre idee.
SIDERNO – 18^ Ed. Premio “Civiltà e Lavoro” – 1° Maggio 2025 Festa dei Lavoratori (Immagini e Video)
SPECIALE di Enzo Lacopo © 2025 SIDERNO - Presso la Nuova Villa Comunale si è svolta la 18^ edizione del...