di Simona Masciaga
LIVIGNO – Quando si parla di località turistiche invernali, si pensa sempre agli sport invernali e alle escursioni montane. Livigno, invece, offre molto altro! Curiosi come sempre, abbiamo visitato il museo cittadino e, con sorpresa, ne siamo rimasti affascinati.
Si tratta di una vecchia abitazione su quattro livelli risalente alla fine del1700, acquistato dal comune negli anni ‘ 80, completamente ristrutturato proprio con l’ intenzione di farne un museo, grazie alle numerose donazioni cittadine viene inaugurato nel2015. Oggi dato in gestione ad una cooperativa di giovani ” Volontari per la cultura, collabora anche con i diversamente abili coinvolgendoli nelle loro numerose attività.
Guidati dalla giovane Diana, il nostro tour è partito dal pian terreno, ex zona riservata agli animali o come rimessa attrezzi. Abbiamo scoperto che, a causa dei suoi 1806 mt di altezza, è solo possibile effettuare un solo taglio di erba per gli animali, pertanto il vero lavoro tra i campi è possibile solo da giugno ad ottobre, altresì pascoli e boschi sono proprietà comunale , quindi ognuno può liberamente pascolare le greggi o le mandrie e raccogliere legna. Si trattava di un duro lavoro che vedeva coinvolto l’ intera popolazione e, non essendo a volte sufficienti , giungevano in aiuto falciatori di altri paesi.

Il legno è la fonte primaria di sostentamento, un bene prezioso; oltre che essere usato come combustibile e costruzioni, per la sua duttilità veniva e viene impiegato per la realizzazione di utensili di lavoro e di cucina.Ogni famiglia ai tempi , aveva diritto ad un quantitativo di legna da ardere e di legname precisato dal Comune: tutti ne avevano il diritto .
Al primo piano troviamo una antica cucina risalente alla prima metà del XX secolo. Arredata di tutto punto notiamo la grande stufa a legna che hai tempi non era dotata di canna fumaria pertanto, rivelandosi un ambiente fumoso e malsano, altresì freddo poiché bisognava lasciare la finestra aperta, le pietanze venivano fatte passare da un’ apertura comunicante con la camera da letto che fungeva anche da stanza da pranzo. Numerose suppellettili arredano la cucina spesso riciclate e riparate poiché non andava sprecato nulla: tutto veniva riutilizzato e riconvertito.

La vita, quindi si svolgeva, in inverno, in camera da letto ben riscaldata dalla stufa in muratura: qui si mangiava, si dormiva e si chiacchierava. Altra area museale raccoglie le attività femminili del tempo: la lavorazione della lana in modo particolare, unica risorsa locale. Partendo dalla tosatura, effettuata rigorosamente a mano in primavera e in autunno, la lana grezza veniva lavata a mano, fatta asciugare, cardata e quindi filata. Trasformata in gomitoli si realizzava di tutto, dagli indumenti alle coperte tessute al telaio da mani esperte: ancora oggi, i volontari della cooperativa ripropongono, su progetto, il recupero dell’ antica arte tessile fatta come un tempo.
Solo nel 1952, con la realizzazione della strada del passo del Foscagno e si ebbe l’ inizio del turismo invernale: la neve che isolava il paese in breve ne divenne l’ attrattiva principale, pertanto iniziarono a sorgere i primi hotel, ristoranti, negozi, impianti di risalita che trasformarono completamente Livigno.
La soffitta, un tempo adibita a deposito, oggi ospita ricordi delle varie attività: gerle per la legna, slitte per il trasporto di legna e fieno, sci di prima generazione ecc fanno bella mostra. Da non dimenticare la scuola: i bambini oltre che libri, quaderni, penna e calamaio, dovevano portare un quantitativo di legna da ardere per stare al caldo.


Il MUS organizza corsi, incontri ed escursioni; nell’ ambito della didattica organizza laboratori “Scuola in museo” per scoprire tradizioni, strumenti e leggende attraverso la manualità.