di Enzo Romeo
A Soverato è stata presentata, per la Calabria, nello scorso fine settimana, una piattaforma digitale, che contrasterà la corruzione e sarà presidio contro i tentativi, che spesso riescono, di infiltrazioni nella pubblica amministrazione. L’iniziativa è dell’Anac, l’Autorità nazionale contro la corruzione, in sinergia con il Ministero dell’Interno, il Ministero della Funzione Pubblica e l’Anci, l’associazione nazionale dei comuni italiani.
Alla presentazione, oltre ai rappresentanti degli organismi promotori, hanno preso parte molti sindaci. Una presenza di rispetto al galateo istituzionale sicuramente ma, soprattutto indicativa di una esigenza che gli oltre 400 comuni calabresi hanno: quella di dare sempre e comunque totale garanzia sulla trasparenza degli atti e delle procedure. Diciamo francamente che può capitare sempre qualche imprevisto. Ad esempio la carenza di organici talvolta può comportare la non perfetta attenzione.
Questa piattaforma, in buona sostanza, arriva in soccorso dell’uomo e di chi, evidentemente, ha il compito di gestire un numero notevole di fascicoli. Ma c’è di più: questo nuovo strumento può rappresentare, usiamo un termine magari poco elegante per il tema, ma rende l’idea, un deterrente. È questo di cui stiamo scrivendo un buon esempio, da incoraggiare, di valida tecnologia.
Avrei scritto diversamente se fossimo qui a parlare di Intelligenza artificiale. Che ha pure qualche pregio, soprattutto nel campo medico, rispetto al quale dovremmo evitare resistenze, sostenendola, ma non in altri ambiti, dove il rischio di robotizzare comportamenti, funzioni e sentimenti è davvero inaccettabile. Ovvio che se l’intelligenza artificiale servisse a tenere le mafie lontane da certi appetiti, sarebbe ben accolta. Intanto affidiamoci a questa piattaforma e speriamo.