di Enzo Romeo (foto fonte Ansa.it)
Presidente Meloni, le rappresento in via preliminare il rispetto verso la Sua persona e verso il suo ruolo. Non condivido le sue idee, ma riconosco che la maggioranza degli italiani che hanno votato hanno voluto lei alla guida del Paese e lei quindi ha tutta la titolarità di guidarci fino a quando avrà la fiducia del popolo italiano.
Detto questo, aggiungo che lei, per cultura e idee, può avere tutta la simpatia che ritiene per il presidente Usa Donald Trump, ma non credo che lei sia completamente posizionata sulle strategie del leader americano. Sa perché dico questo? Semplice: perché anche con Joe Biden lei ha interloquito e ha usato, se non sbaglio, più o meno la stessa dialettica che oggi riferisce a Trump. Insomma, Presidente, credo di avere capito che a lei stia molto a cuore il legame con l’America, a prescindere da chi si trovi al comando. Purché l’America sia riferimento stabile, lei non ha problemi a tenere il contatto. Ciò le fa onore, anche perché diciamolo: dell’America l’Italia ha bisogno. Ma l’Italia ha bisogno anche dell’Europa, di un’Europa forte e coesa, unita non solo finanziariamente, ma anche civicamente e umanamente. Ed è l’Europa di Ventotene, quella disegnata dai grandi autori del manifesto redatto nel 1941 a poter dare tranquillità al nostro Paese.
No, Signor Presidente, Ventotene, oggettivamente, quale che sia l’idea di ognuno di noi, non si può mettere in discussione. E mi dispiace che lei in sede di confronto parlamentare abbia detto che l’Europa che emerge dal documento non sia la Sua Europa. Non è vero, mi perdoni la sfrontatezza, che quel manifesto abbia abiurato il capitalismo. Alcune voci di quel documento vanno contestualizzate e riferite al periodo storico che ha generato alcuni passaggi. Le due guerre mondiali, ad esempio, sono scoppiate anche per interessi del capitalismo.
Sia chiaro io, modestissimo uomo e professionista, non metto in discussione il capitalismo. Sono un liberal di sinistra e non ho nulla contro la ricchezza. Sarei ipocrita e fuori dal tempo. Ma Ventotene non lo metto in discussione e, soprattutto a me, che niente rappresento e niente sono, se non un sempliciotto uomo di scrittura provinciale, ma convinto europeista, quel manifesto non fa paura. Anzi, pur riconoscendo che alcuni passaggi sono oggi, non ieri, superati, mi rassicura. Figurarsi se mai possa avere paura di gente come Spinelli o di Rossi. Sono reduce da un bellissimo viaggio professionale a Bruxelles. Sono stato nella sede dell’UE. Li si respira l’Europa, si odono le voci anche di coloro che hanno scritto il documento che a lei, Presidente Meloni, non suscita entusiasmo.