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La Diga sul Menta sul torrente omonimo nel comune di Roccaforte del Greco, finanziata nel 1979 dalla Cassa per il Mezzogiorno e i cui lavori furono affidati nel 2003 alla neo costituita SORICAL, società gestita dalla Regione Calabria, rappresenta da anni la storia dell’ennesima opera incompiuta calabrese. Progettata per fornire il prezioso oro azzurro ad uso potabile ai comuni costieri dell’area dello stretto (circa 230.000 abitanti) è ancora in fase di realizzazione.
Le cascate di Maesano, uno degli spettacoli naturali più apprezzati dagli amanti della natura, sgorgano nel cuore verde calabrese del Parco Nazionale dell’Aspromonte a quasi 1200 metri di altezza. Un luogo incantato, dove il silenzio che fa da padrone è disturbato dal cinguettio degli uccelli o dal vento che soffia tra gli alberi. Quella delle Cascate del Maesano, note anche come Cascate dell’Amendolea, è una delle tappe che non dovrebbe mai mancare nell’iter degli appassionati di trekking e vacanze in montagna in Calabria. Se doveste avere bisogno di chiedere informazioni alle persone del luogo, potete anche chiamarle “U Schiucciu da Spana”, ovvero la Cascata della Spana, utilizzando quindi il nome attribuito dai pastori in passato.
1- Raduno ore 9.30 bivio Gambarie – Montalto – Polsi
2- Raduno ore 10.00 Montalto per la Diga del Menta
3- Partenza escursione ore 10.30
Come arrivare: da Gambarie seguire indicazione per Montalto. Dopo 4 km dal bivio di Montalto si arriva al bivio per la Diga del Menta altri 7 km si arriva alla parte alta della diga, una stradina di servizio attraversa la diga e ci porta alla confluenza del torrente Menta con L’Ammendolea
NB- Dopo pranzo una breve visita alla diga del Menta
La chiamano oro azzurro, probabilmente perché rara e preziosa ma, a differenza dell’oro giallo, assolutamente indispensabile per la vita. Stiamo parlando dell’acqua. La costruzione della Diga sul torrente Menta è un cantiere aperto da troppo tempo.
Diga Menta – Cascate Maesano
Tempo: Ore 3.30 CASCATE MAESANO – Ore 2.30 DIGA Località: Diga del Menta
Dislivello: 1370slm1180 Comuni int: Roccaforte del Greco
Difficoltà: E. Escursionistico
Una delle più belle carte di presentazione del territorio del Parco Nazionale dell’Aspromonte, sono gli spettacolari salti delle cascate Maesano sul corso del torrente Menta Ammendolea altro nome con cui sono conosciute
Parcheggiata l’auto presso la diga del torrente Menta (m 1370), si perde quota lungo la strada, inizialmente asfalta, che scende verso il rio. Si guada il corso d’acqua e si cammina in costa per poi scendere a destra nella penombra di boschetti di pini e faggi.
Silenzio è totale. L’unico rumore, che va e viene, è quello degli alberi scossi dal vento. Ogni tanto si espande nel cielo l’eco dei rapaci, ma gli unici suoni che ci accompagnano costantemente nel percorso sono il battito cardiaco e l’ansimo del fiato.
Il tracciato è duro, come sempre in montagna. Come sempre nella vita quando bisogna fare delle conquiste, come ogni volta che si vuole raggiungere un traguardo importante.
Le bellezze della natura sono spesso nascoste gelosamente negli anfratti più selvaggi e difficilmente raggiungibili dei monti, ma la fatica e la sofferenza del duro cammino sono anche l’essenza del piacere di vivere, almeno per un momento, in armonia con il mondo della natura.
Qui, nel cuore dell’Aspromonte, non c’è alcun tipo di linea telefonica. I paesini sono lontani, figuriamoci le città, tanto meno il mare. Il mondo è selvaggio e incontaminato, rispecchia una natura rigogliosa e lussureggiante che la nostra umanità e il sistema di vita della moderna società ha completamente dimenticato.
Il cammino continua su uno stretto viottolo alla cui destra c’è il dirupo, tra ruscelli, pini, faggi e pioppi.
Ad un tratto inizia a farsi sentire una melodia scrosciante in sottofondo che passo passo si fa sempre più forte: sono loro! E’ il rumore dell’acqua delle cascate dell’Amendolea, chiamate in dialetto locale “U schiucciu da Spana”.
Arriviamo così al belvedere, siamo a 1.300 metri sul livello del mare e da qui si possono ammirare i cinque salti delle acque del menta in tutta la loro forza, in tutto il loro splendore.
Il cammino continua ad essere duro, ma arrivati qui non si può tornare indietro. La vista delle cascate dall’alto è un richiamo troppo forte per mollare proprio adesso. Attirano come se fossero una calamita, il loro invito è come la classica offerta cui non si può rinunciare.
Non si può rinunciare davvero, tanto sono belle le cascate più grandi d’Aspromonte.
Si continua a scendere finché non si arriva a 1.100 metri nella fiumara che mantiene una minima portata d’acqua per tutto l’arco dell’anno, in ogni stagione. Da qui bisogna risalirla per un paio di centinaia di metri, pochi minuti tra i massi più o meno grossi e la vista che si apre davanti ai nostri occhi è magica, poetica, ammaliante.
Un favoloso laghetto, profondo nel suo centro massimo più di tre metri, contiene l’acqua che sprofonda dall’ultimo salto delle cascate dette anche “Cascate di Maisano”: è fredda, freddissima, ma d’estate non sono pochi gli avventurieri che decidono di tuffarsi.
E non siamo da meno. Dopo il caldo immagazzinato nei mesi scorsi nelle nostre città affacciate sul Mediterraneo, un bagno così freddo (la temperatura dell’acqua è stimata tra +12 e +13°C!) non può che rigenerare i muscoli e la mente.
L’acqua scorre all’infinito, non si ferma mai. Il suono delle gocce con le rocce è come la “ninna nanna” che ci cullava da bambini, perché è puro, sano, genuino.
Le cascate sono in piena sintonia con il mondo che le circonda, il suggestivo prospetto del massiccio montuoso della Calabria meridionale.
Lo scenario dell’Aspromonte è verde, piacevole, riposante. La montagna è originale, poiché regala colori e tonalità differenti in ogni stagione. L’estate è quella del verde, che in Aspromonte certo non manca.