di Redazione
REGGIO CALABRIA- Lo sbarco dei DRONI in Italia crea suggestioni e applicazioni professionali fino a qualche tempo fa inimmaginabili, ma anche problemi d’incolumità e di sicurezza pubblica.
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A renderlo noto è la Polizia di Stato che lancia l’allarme attraverso un comunicato. “Sul numero di luglio di Poliziamoderna-si legge nella nota- gli esperti del Settore aereo della Polizia di Stato e di normativa aeronautica spiegano, nel dettaglio, quali sono i requisiti personali indispensabili da possedere per l’utilizzo di un drone, ma anche quali sono le sanzioni previste in caso di violazioni del regolamento dell’Ente nazionale aviazione civile. In particolare alcune violazioni prevedono fino ad un anno di arresto o ammende che raggiungono come tetto massimo 1.032 euro”.
La parola “drone” non è altro che il nome comune, e forse improprio, per definire una speciale categoria di oggetti volanti: gli Aeromobili a Pilotaggio Remoto (APR). Così come suggerisce la definizione, si parla di dispositivi di varie dimensioni capaci di librarsi in cielo senza necessità di un pilota a bordo, che rimane a terra – o su un veicolo adiacente – armato di radiocomando per dirigerne i movimenti. I droni hanno prepotentemente occupato la stampa informatica nel corso dell’ultimo anno. Molto utilizzati per le riprese video aeree trovano larga applicazione in molte delle attività civili, dal controllo del territorio al monitoraggio dei criminali, dall’analisi dei terreni alla ricerca di dispersi dopo una calamità naturale