BOVALINO – ‹‹Fino a poche settimane fa la criticità della situazione economico-finanziaria del Comune di Bovalino era considerata, solo, una pessimistica sensazione ma dal consiglio comunale del 31 ottobre se ne ha certezza piena malgrado la parzialità delle ammissioni del sindaco Mittiga››. Esordisce con queste dichiarazioni il gruppo consiliare di minoranza Nova Bovalino.
Una situazione assai critica per cui si dedurrebbe che ‹‹il fallimento (default) è realtà prossima, inevitabile senza l’elaborazione e concreta attuazione di un valido piano di rientro quinquennale dal debito, – spiegano i consiglieri. L’obiettivo dovrà essere quello del raggiungimento, nel breve periodo, dell’equilibrio tra le entrate e le uscite: condizione, tra l’altro, indispensabile per l’accesso al fondo antidissesto predisposto dallo Stato a favore dei comuni a rischio d’insolvenza››. La gravità dello squilibrio, in occasione dell’ultima seduta consiliare, veniva accennata preannunciando l’elaborazione di un piano di risanamento che sembrerebbe ad oggi lontano non solo da possibili attuazione pratiche ma persino teoriche. A opporsi a un reale piano finanziario che possa essere in grado di riassestare le finanze dell’ente una situazione debitoria non del tutto rischiarata. Ma ad aggravare ulteriormente il groviglio economico – amministrativo ‹‹il silenzio e l’inerzia della stessa giunta, ci hanno spinti – spiegano i consiglieri Zurzolo, Tramontano, Zappavigna e Perrone – a chiedere al sindaco e al presidente del consiglio la convocazione dell’assemblea cittadina per la discussione di un unico punto d’ordine del giorno: l’effettività del debito di bilancio e le misure per porvi strutturale rimedio. Il tema è di fondamentale interesse per la cittadinanza, per il suo presente e, soprattutto per il seguito. Il cittadino ha diritto di conoscere la verità dello stato dei conti comunali e l’Amministrazione deve essere trasparente ed esaustiva nell’esposizione della realtà››. Si tratta, infatti, di scelte ed azioni non più differibili a seguito delle recenti leggi che smascherano la compilazione di bilanci fittizi ed il ricorso a pratiche contabili occultanti il vuoto delle casse pubbliche e l’incapacità gestionale dei governi municipali. ‹‹La preoccupazione – prosegue all’unisono il gruppo d’opposizione – riguarda la gravità del debito di bilancio del Comune di Bovalino ma non esclude l’inefficiente organizzazione della sua articolazione interna che fa maturare il triste pensiero della difficoltà di formulare ed attuare, in concreto, un valido piano di risanamento finanziario››. ‹‹Tuttavia – spiegano a onor del vero che – riversare le responsabilità dell’attuale stato di precarietà economico-finanziaria sulla disorganizzazione della burocrazia comunale sarebbe ingiusto poiché il principio risiede nella remota assenza di serie scelte di prospettiva in ordine al funzionamento interno ed esterno dell’amministrazione››. E se il tempo ora è il peggior nemico dei governanti che annaspano tra conti in rosso e scartoffie, ‹‹l’ora di discutere sulle difficoltà è passata, il dibattito e le iniziative devono dirigersi verso i metodi di soluzione››. Il deficit finanziario non’è l’unica ombra che sovrasta il comune a essere oggetto di critica e attenzione è l’oramai rinomata crisi ambientale che Bovalino vive da ormai più di un anno.
Il problema ambientale:
‹‹Sul versante ambientale- scrive il gruppo di minoranza – bisogna evidenziare che il breve passato emergenziale non può costituire giustificazione all’attuale, ormai cronico, disagio: l’inconsistente evocazione di “ritualità burocratiche” o “l’imputazione” alla cittadinanza del degrado non mascherano il difetto di programmazione e pianificazione. Si tratta di un’azione di governo indifferibile per il ripristino delle minime condizioni di salute pubblica,senza trascurare le prospettive economiche derivanti dall’efficientamento del sistema di raccolta, differenziazione, riutilizzo dei materiali di scarto domestico e d’impresa, oltre che dalla possibile, nuova spendita turistica dell’ambiente urbano››. La mancanza di un’isola ecologica, l’insufficiente numero di cassonetti rispetto alla densità della popolazione rappresentano solo i primi, percepibili indici dell’assenza di riflessione ed iniziativa risolutive dell’afflizione ambientale. ‹‹Interventi una tantum, di sporadica rimozione dell’indecente appennino di rifiuti che si stende lungo tutte le vie urbane, non sono risolutori della cronica precarietà, contribuiscono solo al depauperamento d’ingenti risorse economiche, senza alcuna valorizzazione dei mezzi e del personale in disponibilità dell’Ente, il cui impegno, così come determinato dalla recente contrattualizzazione, mai potrà essere efficiente››. Ciò che servirebbe è volontà e dedizione per definire un piano d’iniziative sinergiche che coinvolgano amministratori ed amministrati, attuando interventi, al contempo, semplici ed innovativi. Solo in tal modo ogni pretesa pubblica sarà effettivamente legittima, condivisa e non valida per effetto del mero dato formale. ‹‹Certamente, all’organizzazione efficiente, efficace ed economica di un vero servizio di raccolta – spiegano in conclusione – dovrà seguire la predisposizione d’azioni volte alla valorizzazione dei materiali di recupero, d’innovazione regolamentare e di educazione civica, coinvolgendo anche le comunità scolastiche. Se in altre municipalità, la minima progettualità, in materia di “raccolta”, “differenziazione”, “valorizzazione” del rifiuto, ha reso possibile l’arricchimento delle cittadinanze, è inspiegabile la malsana quotidianità bovalinese. Nulla impedisce l’evoluzione, non si discute di dogmi astratti bensì di fattori oggettivi, perciò tangibili. Il cambiamento bisogna volerlo››.