di Simona Ansani
REGGIO CALABRIA – Finalmente anche il Presidente della Regione Calabria ha prestato fede alla sua promessa di incontrare il CooRR per iniziare a risolvere l’emergenza ‘randagismo’ in Calabria. Il colloquio si è tenuto a Reggio, dove il neo costituito CooRR ha iniziato la battaglia per i diritti degli animali e degli animalisti, e precisamente a Palazzo Campanella, pochi giorni prima di ricevere le ultime notizie dall’ASP veterinaria reggina sul blocco degli accalappiamenti per tutti i canili della provincia poiché decorso, senza alcun adeguamento alle norme prescritte da parte dei canili privati, il termine dei 6 mesi previsto dal DPGR dello scorso dicembre per l’aggiornamento delle strutture calabresi agli attuali standard italiani.
All’incontro il Governatore, sentite le richieste del CooRR e preso atto della situazione di emergenza nella quale versa il territorio in ambito randagismo, ha fatto presente l’emanazione del DPGR nel dicembre del 2012 che richiedeva l’adeguamento della situazione calabrese alle migliori realtà italiane, ma ha specificato anche che poi sono gli addetti ai lavori a dover dar seguito e applicazione alla norma prevista. Il Governatore e Commissario alla Sanità Regionale – Giuseppe Scopelliti – ha quindi indetto, per lo stesso pomeriggio, un tavolo tecnico con l’ASP, nelle persone di Franco Sarica, Enzo Putortì, Massimo Gurnari e Mario Marroni, il CooRR e alcuni rappresentanti delle cliniche private veterinarie che in questi anni hanno collaborato con le associazioni animaliste e con i volontari. Un tavolo realmente costruttivo perché è stata avanzata l’ipotesi «sperimentale» – proposta dallo stesso Governatore – che da settembre a dicembre 2013 vede lo stanziamento di 30mila euro da parte della Regione Calabria a sostegno della creazione di una convenzione tra l’ASP e le cliniche veterinarie private che fronteggi l’annoso problema del randagismo attraverso il controllo delle nascite e quindi attraverso le sterilizzazioni, in attesa che l’ASP veterinaria si rimetta in carreggiata dal punto di vista delle strutture (ambulatorio, sala operatoria) e dei prodotti farmaceutici necessari per poi poter camminare con le sue proprie gambe. Questa ipotesi di prova è sicuramente una soluzione di breve periodo che darà all’ASP la possibilità di divenire finalmente un prezioso supporto per i volontari che non possono più sostituire in toto – e di tasca loro – il sistema sanitario veterinario pubblico locale. Altre due proposte interessanti sono sortite durante l’incontro, avanzate da due dei rappresentanti ASP, il Dottore Putortì e il Dottore Gurnari, ed hanno ricevuto il plauso degli astanti: l’idea di prevedere un terzo canile sanitario a Reggio Calabria e la proposta della creazione di un gattile che accolga anche la popolazione felina in stato di necessità. Il CooRR auspica che riparta presto e in maniera capillare il servizio di accalappiacani in tutti i comuni della Provincia poiché la sua mancanza in passato ha già portato a episodi rischiosi e difficilmente gestibili. Anche negli scorsi giorni, ultimo esempio nella giornata di domenica, un cane ed un gatto sono stati sbranati da altri cani in branco. I cani in branco – in condizioni estreme di fame e sete – sono sicuramente pericolosi per gli altri animali ma possono diventarlo anche per bambini e adulti. Il CooRR, visto lo spirito di collaborazione che si sta riuscendo a creare durante questi incontri con le varie istituzioni preposte, è fiducioso nell’affermare che, anche in un territorio abbandonato a se stesso per troppi anni, possano svilupparsi interventi significativi di civiltà, sia per le persone che lo abitano che per gli animali che lo vivono, piuttosto che “subire” inermi la situazione di degrado incalzante ben conosciuta e di cui finalmente si è tutti stanchi.