SIDERNO – Saranno ventidue le nuove “Zone franche urbane” previste dal “decreto sviluppo” del governo MOnti, ma la Locride non c’è, con buona pace degli appelli incessanti lanciati da anni dalle associazioni di categoria, in primis dall’Ali (Associazione Liberi Imprenditori) col suo leader Marcello Attisano. Già, in 22 posti d’Italia (di cui tre calabresi come Lamezia, Rossano e Crotone) le piccole imprese godranno di agevolazioni fiscali consistenti in esenzionui dal pagamento delle imposte su redditi, Irap, Imu e contributi sui lavoratori dipendenti. Una grossa boccata d’ossigeno, dunque, per l’economia delle 22 zone franche urbane, concentrate tutte al Centrosud e scelte sulla base di una delibera del Cipe. L’idea della Zfu non è nuova, visto che l’ultimo governo Berlusconi pur avendola introdotta, non era riuscito a concretizzarla. Ora ricompare in una forma molto più concreta nel quadro della riprogrammazione del Piano d’azione e di Coesione. La Locride, però, è stata esclusa. Per colpa di chi? Della manzanza di una deputazione adeguata, di consiglieri regionali o di un’interlocuzione che solo ora sembra avviarsi? E’ necessario che si apra subito un dibattito. Ne va del futuro di questo territorio.
GIANLUCA ALBANESE
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