di Simona Masciaga
SIRACUSA – Sicuramente Sonia Bergamasco ha dominato su tutti…una vera rivelazione teatrale alla sua prima esperienza sul palcoscenico. Una Elettra nevrotica, distrutta dall’odio, dalla sete di vendetta, dalla rabbia furibonda, che sceglie di vivere in miseria, sporca e vestita di stracci, fuori dal palazzo dell’orrore e dell’usurpazione. Ma è una Elettra dolce e sensibile, nel contempo: quando piange Oreste, suo fratello, dimostra l’amore familiare ma, quando lo rivede, è lei stessa a chiedere vendetta per il padre e istigare il fratello ad uccidere la madre con l’amante. Orbene, Sofocle pone una riflessione sul finale: l’uomo necessita di giustizia o di vendetta?

Altra opera di contenuto e comunicazione differente: è un’opera di sfondo politico con il messaggio dell’accoglienza. Edipo, vittima di un destino ingrato a lui ovviamente sconosciuto, trova presso Teseo, re di Atene ospitalità e comprensione, addirittura gli viene concesso di vivere nel bosco sacro delle Eumenidi e alla fine, dopo tormenti in vita, viene quasi divinizzato. Due opere diverse ma rese comuni dalle figure femminili di Elettra, Antigone e Ismene laddove l’ amore filiale e fraterno dominano.

Ci limitiamo ad una breve analisi critica senza citare i numerosi artisti che hanno recitato in queste due opere (più di 100 tra attori e comparse) lasciando a voi il gusto di assistere lo spettacolo nello spettacolo.








Foto di Mimma Gullotta