(foto e video di Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
LOCRI – «Giuriamo sulla Costituzione di amministrare con lealtà, coerenza e spirito di servizio. Questi, sono i presupposti fondanti della nostra lista, non vi deluderemo, garantiremo la legalità, la trasparenza e la pace sociale. Ora o mai più. Viva Locri, viva i locresi, viva la Locride».
E’ con queste parole, estratte dal primo bussolotto della cosìddetta “lotteria della legalità”, che Ugo Passafaro, candidato a sindaco della lista “Storia e Progresso per Locri”, ha concluso il suo “passionale intervento” alla presentazione ufficiale dei suoi compagni di squadra nonché del progetto politico che li rappresenta, presentazione, tenutasi questa domenica mattina, al Palazzo della Cultura.
Diversi e numerosi i sostenitori accorsi quest’oggi, i quali si sono riconosciuti nelle idee, valori e principi della coalizione guidata dal dottore Passafaro; tra i presenti infatti, Pietro Fuda, già presidente della Provincia, senatore e poi sindaco di Siderno; il prof. dell’Università di Milano e revisore contabile, Paolo Pincella; Pasquale Taverna, sindaco di Bianchi e Mimmo Serrao, già sindaco di Borgia (paese di origine del candidato a primo cittadino) e già consigliere provinciale.
Un progetto, quello della lista “Storia e Progresso per Locri” che, ha inteso proporsi alla cittadinanza e agli elettori, in netta “discontinuità”, rispetto alle politiche attuate negli ultimi dieci anni di amministrazione della cosa pubblica.
“Ora o mai più”, è stato più volte il messaggio lanciato da tutti i 16 candidati alla carica di consigliere comunale, intervenuti e introdotti dal giornalista Pietro Melia.
Ognuno, raccontandosi, chi alla prima esperienza politica e chi con alle spalle già un importante background, ha spiegato il motivo che l’ha indotto a candidarsi, scaturito dal desiderio di avviare una vera e propria trasformazione “partendo proprio dalle cose più semplici, ma di grande valore, con impegno e altruismo per la propria comunità”.
Dunque, a concorrere alle amministrative del 14 e 15 maggio, saranno Angela Arilli, Francesco Emanuele Capogreco, Gino Lascala, Anna Maria Lombardo, Raffaella Modafferi, Lucia Novella, Carmine Andrea Orlando, Salvatore Scarfò, Maria Teresa Schirripa, Teresa Sestito, Antonio Sgambelluri, Eliseo Sorbara, Carmelo Speziale, Domenica Ursino, Maria Carmela Zinghinì e Salvatore Zoccali.
Punti salienti programmatici che la lista si è prefissata di adottare, in caso di eventuale gestione dell’attività amministrativa:“politica intesa come servizio reso ai cittadini e nell’interesse dei cittadini; attuazione delle procedure di trasparenza amministrativa, in ogni sua forma; la legalità infatti, sarà alla base di ogni decisione che sarà intrapresa, ovvero, ogni scelta effettuata e ogni attività, saranno improntate al principio di equità, della rettitudine e del buon governo; massima e necessaria attenzione poi, all’aspetto economico finanziario dell’Ente, attraverso un percorso virtuoso per uscire dalla situazione di dissesto, reperendo risorse e abbattendo sperperi e sprechi; e ancora, ricorrere a ogni tipo di procedura per intercettare ogni possibile finanziamento, per la valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico, per la realizzazione di infrastrutture e servizi e per il fronte dell’istruzione, dello sport, del turismo, del sociale, dell’assistenza e della sanità, mediante il pacchetto di interventi del PNRR; infine, assicurare e rendere fruibili i servizi comunali, favorendo un contesto sociale più coeso”.
IL CANDIDATO SINDACO UGO PASSAFARO:«NOI SIAMO TRA LA GENTE E PER LA GENTE »
Anche se non si è definito un “gladiatore”, di certo, l’indole che appartiene ad Ugo Passafaro, candidato alla fascia tricolore, si caratterizza per il suo amore sviscerale e incondizionato a favore della città di Zaleuco, in cui il “cittadino” è il protagonista di un progetto nel quale la partecipazione democratica, è il pilastro di una proposta progressista.
«La politica – ha così premesso in apertura Ugo Passafaro – è nobile, quando non si rincorrono interessi personali, la politica è stata ridotta a uno scolabrodo, quando al contrario, deve porsi come uno spirito che non muore mai, che si prodiga per gli altri, quando ha un senso di altruismo illimitato, perché si fa politica nelle professioni, nelle strade, non solo alla vigilia di una campagna elettorale. Noi – ha detto – non molliamo mai, siamo sempre con i piedi ben piantati a terra e siamo capaci di comprendere le problematiche della gente, perché stiamo nelle strade, non ci chiudiamo nei Palazzi, nelle nostre ricchezze o posizioni sociali. Noi siamo tra la gente e per la gente».
Toni accesi e ampiamente condivisi dal parterre, quando il candidato sindaco, nell’esporre alcune criticità, ha fatto riferimento ai competitor di questa sfida elettorale « Il vero gladiatore – ha commentato – non sono io ma chi ha deciso di seguirmi in questo percorso e di metterci la faccia, a differenza di altri, che oggi, non hanno avuto il coraggio di essere presenti, per ascoltare le nostre proposte. Non si tappano le buche al 90° minuto di un’elezione comunale, quelle buche tappate, corrispondono ad un buco della vostra dignità. La dignità non si vende e non si può comprare, la politica è soprattutto il rispetto delle regole. Non voglio entrare nell’agone politico con le polemiche, io sono per la pace, ma se vogliono la guerra, la so fare, non mi tiro indietro, perché sono un guerriero».
«Ma se in questa elezione – ha tuonato altresì Passafaro – non ci fossimo candidati, saremmo stati rappresentati “da due cugini a derivazione e origine controllata della stessa cultura politica”, quindi mi domando, perché accusarsi, quando le cose le hanno fatte insieme? Noi facciamo la differenza, con il nostro coraggio, ci siamo sacrificati per i locresi. Abbiamo stilato un programma chiaro, non diamo false illusioni mentre, questi illusionisti, non hanno il coraggio di dire che l’80% delle opere pubbliche, deriva dal decreto Fortugno. Quel decreto era destinato alla Cittadella degli Studi che doveva sorgere in contrada Licino, e invece questi illusionisti, hanno pensato bene di smembrarla, di frantumarla e se ne vantano pure. Qualche illusionista – ha aggiunto – mi parla di Carta dell’Etica, quando l’etica si rispetta giornalmente, negli atti, nella forma e nella misura di un uomo corretto, così come la legalità. Le scelte non saranno fatte per simpatie e antipatie, non per parentele e comparaggi».
«Vivo in mezzo alla gente – ha poi concluso il candidato a primo cittadino – non mi piace il Palazzo, continuerò a farlo e se dovessi vincere, farò lavorare i miei amministratori, come “schiavi per la gente”».
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