Al termine dell’anno scolastico scoppia il caos nella componente di padri e madri degli alunni dell’istituto locrideo, puntando il dito contro la preside Iiriti: “Siamo molto stanchi e delusi di una guida come la sua, negli anni precedenti non era affatto così e la cosa che ci turba di più, che è poi la più grave, è che i nostri figli ne hanno risentito tantissimo…”. Distanza tra istituzioni e famiglie, mancate risposte e soprattutto una chiara assenza di confronto alla base delle pesanti lamentele.
di Antonio Baldari
SIDERNO – Caldo africano folle. È quanto le previsioni meteo hanno rilasciato per i prossimi giorni a partire da dopodomani, giovedì 26, quale bollettino pressoché fedele alla realtà con temperature oltre la media, da sciogliere le speranze di fresco le più resistenti; a Siderno, popoloso centro dell’area metropolitana di Reggio Calabria, si è, però, in una condizione rovente da almeno un paio di settimane, la classica “pila de facioli”, come si è adusi dire dalle parti del Colosseo e dintorni, che ribolle con fragore crescente e non solo per una questione squisitamente climatica ma anche e soprattutto connessa alla Scuola.
E segnatamente all’istituto comprensivo “Pascoli-Alvaro” con i genitori degli alunni che sono come si suol dire scesi sul piede di guerra volendo con forza sviscerare tutto il proprio e più profondo malcontento rispetto ad un anno scolastico 《Che è stato per noi molto pesante, siamo molto stanchi ed anche e soprattutto molto delusi》 – confidano al cronista in un pomeriggio di quasi fine primavera ma che reca i prodromi estivi i più scottanti, manco a dirlo!
Scendendo più in profondità, relativamente a tale situazione si scopre che l’obiettivo della componente genitoriale è uno ed è chiaro e distinto: la dirigente scolastica, la dottoressa Maria Natalia Iiriti, che si è insediata proprio ad inizio dell’anno scolastico in corso, 2024.2025, che ha a quanto pare stravolto il modus operandi dell’istituzione scolastica sidernese, che non è stato affatto digerito dai padri e dalle madri dei giovani studenti 《Intanto con un cartello che è stato posto all’entrata degli uffici di segreteria – ci partecipa una signora, mamma di due studenti iscritti alla “Primaria” ed alla “Secondaria di Primo grado” – con il quale sono stati comunicati all’utenza i giorni e gli orari di accesso agli uffici tramite una mail e specificandone il motivo》.
Cosa, questa, che ad onor del vero è valsa anche per il personale scolastico, docenti ed Ata a cui è stato indirizzato il sopraccitato cartello, comunicando i giorni e gli orari di ricevimento, sempre previa mail e sempre specificandone il motivo, che suonerebbe quantomeno stonato se la ragione del meeting con la preside insistesse nel gossip paesano o, peggio ancora, se potesse essere “a scelta” accogliendo taluno ed escludendo talaltro; 《In ogni caso noi abbiamo provato ad osservare tutto ciò a cui siamo stati invitati ma non tutti abbiamo ottenuto risposta, con un “sì” o con un “no”, con tutto il disagio che si può immaginare, dovendosi organizzare in un certo modo salvo poi non avere neanche udienza》– affermano i genitori della “Pascoli-Alvaro. Che non hanno affatto mandato giù neanche quando per il Santo Natale erano state preventivamente allestite le consuete recite per quella che è la festa la più sentita da tutti i bambini, 《Salvo poi scoprire che non tutti i nostri piccoli si sono potuti esibire per come ci avrebbero tenuto loro ed anche noi genitori – essi riprendono – ma Lei si immagina cosa significhi per un bambino essere escluso dal momento di festa, insieme ai suoi compagni ed alle sue compagne, addirittura essendo vestito, pronto per quel momento ma poi obbligato a stare in classe? E no, così non si fa, è questa la tanto sbandierata inclusione ed accoglienza? Prima se ne va!..》.
Non c’è che dire, tali cahiers de doléances sono senz’alcun dubbio difficili da digerire, soprattutto se si considera che essi sono stati posti in essere facendo distinzione, per così dire, tra un plesso e un altro, una classe e l’altra, con tutte le nefaste conseguenze sopradescritte da queste persone segnate nel viso e nell’animo, turbati oltremodo per una realtà, come quella scolastica, che dovrebbe porsi all’attenzione quale faro umanamente esemplare ed integerrimo che peraltro, come nel caso della “Pascoli-Alvaro”, fa menzione di sé, delle sue alunne e dei suoi alunni, con pregevoli risultati, tanto per citare, nel campo della matematica con i giochi matematici; in quello delle lettere; per quanto concerne la progettazione che inerisce a livello interscolastico con altre realtà calabresi per ciò che attiene alla legalità.
《Sì, va bene tutte queste belle cose e questi bei risultati di cui Lei dice ma pensi a me padre, che sono di ritorno dall’ospedale con mia moglie, che mi ritrovo davanti al portone di casa l’assistente sociale – ci consegna ai nostri taccuini A. S., papà di una delle alunne della “Alvaro” – per le assenze fatte da nostra figlia ma sempre regolarmente giustificate e documentate, come dovremmo sentirci? Un confronto con noi sarebbe stato doveroso》.
A Siderno fa caldo ma ne farà scolasticamente parlando ancora di più, molto di più nei mesi che ci separano dal nuovo anno scolastico: alla “Pascoli-Alvaro”, condizionatori e ventilatori non basteranno e vanno già a ruba!